Una pasticciera in fuga dalla grande città. O da un piccolo paese?

Ricettario amoroso di una pasticciera in fugaPasta frolla,  burro, zucchero, mele e un po’ di romanticismo sono gli ingredienti di Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga, romanzo di Luise Miller, americana che nella vita è veramente una pasticciera. E una scrittrice, ovviamente.

Il libro, pubblicato da Sonzogno, inizia con un incendio all’esclusivo Emerson Club di Boston. Causa delle fiamme è il dolce flambé della pasticciera Olivia Rawlings, che lei stessa ha fatto cadere, rovinando così non solo la sala in cui si stavano festeggiando i centocinquant’anni del circolo, ma anche la sua carriera.

In quel momento Olivia decide di scappare dalla città per rifugiarsi a Guthrie, sperduto paesino nel Vermont, a casa dell’amica Hannah. Continua a leggere

Il Capitano Sully e il volo 1549. Cinque minuti per salvare più di cento persone.

Cinque minuti e otto secondi. Pochissimo tempo, che può diventare un’eternità quando ti ritrovi a cercare di salvare la vita a centocinquantacinque persone.sullenberger

Il libro che vado a raccontare è quello di Chelsey B. Sullenberger, anche noto come Sully, il comandante dell’Airbus A320 che il 15 gennaio di sette anni fa è riuscito a far tornare a casa sani e salvi tutti i passeggeri e l’intero equipaggio decidendo per un ammaraggio d’emergenza sull’Hudson, il fiume che attraversa la città di New York.

A mettere nero su bianco ciò che è accaduto quel giorno è stato lo stesso Sully con il giornalista  del Wall Street Journal  Jeffrey Zaslow  in un libro che porta come titolo proprio il suo soprannome. Pubblicato da Harper Collins ( in Italia uscirà il 3 novembre con traduzione di Francesco Mezzanotte), il romanzo riporta sì ciò che avvenne il 15 gennaio 2009 cinque minuti dopo le 15.25, ma c’è di più. Continua a leggere

Le quattro mogli di Hemingway. Vite e amori fuori dall’ordinario.

Hadley, Fife, Martha, Mary. Sono i nomi di quattro donne, quattro donne che hanno qualcosa in comune: sono state sposate con Ernest Hemingway. A raccontarci queste relazioni, che si sono sovrapposte nella vita del giornalista e scrittore americano di Oak Park, Chicago, è la giovane Naomi Wood in un romanzo in uscita in Italia domani, 25 ottobre, intitolato Quando amavamo Hemingway ( BookMe – De Agostini, traduzione di Isabella Vaj ).Quando amavamo Hemingway

Come scrive lei stessa nella postfazione del libro, la sua è – un’opera di fantasia-, tuttavia le fonti sono reali, così come i quattro matrimoni di Hemingway.

La prima moglie è Hadley, più vecchia di Ernest di qualche anno. Vive con lui a Parigi, dispongono di pochi soldi, abitano in un piccolo appartamento sempre freddo e umido, ma hanno facoltosi e noti amici da cui passare le vacanze estive insieme al loro bambino, Bumby, e a Fife ( soprannome di Pauline Pfeiffer ) , ricca newyorkese amante dichiarata di Hemingway e precedentemente amica di Hadley.   Continua a leggere

La borghesia italiana in un cocktail.

Elsa Misiano e suo marito Edoardo, noto avvocato, hanno tre figli: Gianni, primogenito, commercialista di grido colpevole di aver sposato una donna di provincia e di sinistra, Paolo, deputato, con moglie in attesa del quarto figlio e una decisa predilezione per i casini, i tradimenti e le insicurezze, e infine Ranieri, il prediletto della madre, giornalista e scapolo, che gli altri due fratelli comunemente definiscono – stronzetto– .gin-tonic-a-occhi-chiusi

La famiglia appena descritta è quella uscita dalla penna del giornalista Marco Ferrante, che racconta la vita dei Misiano in Gin tonic a occhi chiusi, romanzo pubblicato da Giunti.

In primo piano c’è però anche Roma con la sua classe benestante, grandi case e bicchieri di cristallo, ma anche crisi, economica e personale di molti dei personaggi che fanno parte di questo affresco dei nostri tempi,  tra scandali e tradimenti. Continua a leggere

Boileau, Narcejac e La donna che visse due volte.

Probabilmente in molti conoscono questo titolo per via dell’adattamento cinematografico di un certo Alfred Hitchock: parliamo de La donna che visse due volte, film portato sugli schermi nel 1958 che si rifaceva alla bellissima storia raccontata quattro anni prima da Pierre Boileau e Thomas Narcejac. Oggi il romanzo  dei de autori è stato riproposto da Adelphi,  con la traduzione di Federica Di Lella e Giuseppe Girimonti Greco, e,nonostante siano passati sessantaquattro anni dalla prima pubblicazione, non ha perso una virgola del suo fascino.la-donna-che-visse-due-volte

Una storia d’amore e ossessione, di mistero e angoscia, dell’impossibilità di dimenticare e di riportare in vita qualcosa che non si è mai accettato di aver perduto.

Siamo in Francia, la seconda guerra mondiale è in atto,  Madeleine è una donna affascinante, dai capelli neri e gli occhi di ghiaccio, ed è sposata con un importante industriale, Paul Gévigne, uomo sempre impegnato col suo lavoro che ha però il tempo di accorgersi che la moglie, da qualche tempo, sembra come assente, spesso il suo sguardo si perde, la sua mente vaga altrove,e sembra ossessionata dalla figura e dallo spirito della bisnonna, Pauline Lagerlac. Continua a leggere

Malavita, misteri e delitti in un freddo inverno romano.

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-(…) Il mio vicino di casa è robusto. E’ un ippocastano di Corso Re Umberto. Ha la mia età ma non la dimostra (…) E’ un impostore, ma ingenuo: vuole farsi credere emulo del suo bravo fratello di montagna- . Sono le parole della poesia di Primo Levi intitolata Cuore di legno. Ed è da questi versi che nasce L’inganno dell’ippocastano, primo thriller di Mariano Sabatini.

L’ispirazione, così come il titolo del libro, si comprende man mano che le pagine scorrono, tra una città, Roma, colpita da un inverno freddo e piovoso, e personaggi della malavita e della politica che danno vita ad un fitto e complicato mistero. Continua a leggere

La libertà di scegliere di essere Zitelle.

zitelle-1Zitella. Una parola che anticamente si utilizzava parlando di  una giovane ragazza in età da marito, nel corso del tempo ha preso un’accezione negativa, per parlare delle donne che, contrariamente a quanto la società vorrebbe, non si sono mai sposate, o  meglio, non sono mai riuscite a sposarsi.  Quelle donne che, secondo molti,  vivendo sole per la vita, si danno alla compagnia dei gatti, diventando, oltre che zitelle, gattare. Queste donne sono le protagoniste di  Kate Bolick, autrice di un libro autobiografico che come titolo porta proprio questo: Zitelle – Il bello di vivere per conto proprio.

 Il romanzo è nato in seguito ad un suo articolo per The Atlantic in cui dichiarava di preferire una vita da single ad un matrimonio mediocre. Il pezzo ha avuto così tanto successo che la Bolick ha approfondito, in  trecentotre pagine che sono diventate un caso editoriale, la questione. Continua a leggere

L’amicizia può durare per sempre?

L’amicizia va coltivata, come una pianta, ogni giorno, per evitare che muoia. A volte però succedono cose che non sai spiegarti, e la persona che per te era la più importante al mondo, d’improvviso non solo non è più la tua migliore amica, ma sparisce: come se non vi foste mai viste, ha preso una strada diversa.

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E’ proprio l’amicizia il personaggio principale di Breve storia di due amiche per sempre di Francesca Del Rosso, romanzo appena pubblicato da Mondadori. E le due amiche, quelle che si sono perse, sono Tessa e Clara. Il loro rapporto nasce da ragazzine, diventa subito esclusivo, non sono semplici amiche ma socie. Non c’è cosa che non facciano insieme, non ci sono segreti, sono Tessa e Clara. Continua a leggere

Rispondere si o no, prendere una strada o un’altra. Piccole azioni che possono cambiare una vita.

– E’ cominciata cosìtre-volte-noi

– E’ cominciata anche così

– E’ così che finisce

– Finisce anche qui-.

Sono queste le frasi all’inizio e al termine di Tre volte noi, primo romanzo della londinese Laura Barnett, pubblicato in Italia da Bompiani con traduzione di Veronica Raimo. Continua a leggere