La borghesia italiana in un cocktail.

Elsa Misiano e suo marito Edoardo, noto avvocato, hanno tre figli: Gianni, primogenito, commercialista di grido colpevole di aver sposato una donna di provincia e di sinistra, Paolo, deputato, con moglie in attesa del quarto figlio e una decisa predilezione per i casini, i tradimenti e le insicurezze, e infine Ranieri, il prediletto della madre, giornalista e scapolo, che gli altri due fratelli comunemente definiscono – stronzetto– .gin-tonic-a-occhi-chiusi

La famiglia appena descritta è quella uscita dalla penna del giornalista Marco Ferrante, che racconta la vita dei Misiano in Gin tonic a occhi chiusi, romanzo pubblicato da Giunti.

In primo piano c’è però anche Roma con la sua classe benestante, grandi case e bicchieri di cristallo, ma anche crisi, economica e personale di molti dei personaggi che fanno parte di questo affresco dei nostri tempi,  tra scandali e tradimenti.

Elsa ha l’abitudine di  controllare tutto e tutti e di criticare molto, la vita e la reputazione sociale sono importanti, ama avere numeroso personale di servizio a disposizione almeno due volte l’anno, quando riunisce tutta la famiglia, mentre Edoardo è occupato nelle sue passioni: Porche e barche ( i Misiano amano le barche e andare per mare, e detestano parlare dell’argomento con chi non possiede un’imbarcazione e che quindi, non capendone nulla di default, fa domande prive di senso sull’argomento).

Ma i controlli della capofamiglia non funzionano come vorrebbe, e i figli si ritrovano al centro di situazioni più o meno compromettenti. Gianni e Paolo si macchiano d’infedeltà coniugale, si ritrovano in situazioni capaci di dare emozioni tanto grandi quanto effimere con donne che credono di amare. Ranieri per contro non è in grado di stabilire rapporti duraturi con l’altro sesso.

Ma oltre ai problemi sentimentali ci sono, naturalmente, anche quelli professionali: Gianni viene chiamato a parlare in televisione dei suoi rapporti di lavoro con un imprenditore arrestato per corruzione, frode fiscale e associazione a delinquere, e Paolo, portavoce non brillantissimo di una campagna contro l’energia eolica, ha dei problemi a causa di una collana di Bulgari…e nonostante ciò che i due dichiarano spesso e volentieri di pensare a proposito del fratello minore, vanno proprio da lui per avere consigli sulle mosse da fare ( o non fare)…

Marco Ferrante

Ferrante coinvolge il lettore nella storia di una famiglia abbiente e di tutte le persone che ci girano attorno con molti pettegolezzi , di una borghesia che per quanto disponga deve fare i conti con l’economia, del rapporto con il denaro, con chi il denaro ce l’ha e chi lo vede in parte sparire. E’ più complesso perdere una persona o un oggetto?

Con una bella dose di tagliente ironia, Gin tonic a occhi chiusi, titolo  del libro e mantra di una classe sociale, ci racconta lo spaccato di una capitale verso l’abisso, dove dietro alla famiglia e allo status sociale si nascondono aspetti vagamente deprimenti.

Marco Ferrante

Gin tonic a occhi chiusi

Giunti

Pagine: 347

Prezzo: 16,00 euro

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