Tra i panorami della Galizia, tutto questo ti darò.

Un giallo atipico, perché ci sono sì omicidi e relative  indagini, ma la trama narra di sentimenti, di famiglia, di amore e di odio, di denuncia sociale e delle trasformazioni cui ogni essere umano è sottoposto durante il corso della vita.

E’ Tutto questo ti darò della scrittrice spagnola Dolores Redondo, romanzo da poco  uscito in Italia per DeA Planeta e vincitore del premio Planeta 2016.

L’autrice, già nota al grande pubblico per la cosiddetta Trilogia di Batzán, si è cimentata in una nuova storia  ambientata in Galizia, terra qui descritta perfettamente, con le sue tradizioni, i suoi panorami, i suoi profumi , le sue nobili famiglie che hanno resistito nel tempo e i fieri lavoratori al loro servizio.

La scena si apre con due agenti che bussano alla porta della casa madrilena di  Manuel, famoso scrittore, per comunicargli il decesso del marito Alvaro Muñiz Dávila , a causa di un incidente stradale. Pare che Alvaro abbia perso il controllo della sua auto mentre percorreva le strade immerse nei vigneti della Galizia. Sembra tutto molto strano sin dall’inizio agli occhi di Manuel, perché il suo compagno non avrebbe dovuto trovarsi lì, nella terra della sua famiglia, famiglia ricca e nobile che l’aveva ripudiato, e che lui stesso non voleva più.

Manuel decide di recarsi nella terra d’origine del marito, per capire cosa sia successo, e quando arriva inizia un percorso per lui sconvolgente, attraverso situazioni da cui era stato tenuto all’oscuro da Alvaro, fatti che non conosceva e che non avrebbe mai pensato che lo inducono inizialmente allo sconforto più totale, facendogli credere di non aver mai conosciuto realmente l’uomo di cui era innamorato.

Ma non bisogna fermarsi mai all’apparenza delle cose, bisogna andare a fondo, anche se fa male, per capire realmente come stanno le situazioni. E così Manuel inizia ad indagare con l’aiuto di Nogueira, investigatore ufficialmente appena andato in pensione ma con nessuna voglia di starsene a riposo.

Nel frattempo Manuel impara a conoscere i componenti della famiglia Muñiz Dávila: il padre d Alvaro è morto da anni, come uno dei suoi fratelli, deceduto pare per un’overdose, anche se la causa appare molto poco chiara. C’è poi la madre, una donna perfida. E un altro fratello , Santiago, sposato e senza figli, che appare tanto scontroso quanto insicuro.

Non c’è nulla di chiaro nella famiglia di Alvaro, nessun personaggio sembra senza colpe, sembra che ognuno  abbia qualcosa da nascondere, e d’altronde si è sempre fatto così nelle famiglie importanti della Galizia, non si parla mai di scandali, perché qualsiasi ipotetico scandalo viene sepolto prima che possa esplodere.

Ad aiutare Manuel e Nogueira c’è anche Padre Lucas, amico d’infanzia dei fratelli Muñiz Dávila, che al contrario di molti esponenti della Chiesa, si rivela presto un forte aiuto, e un uomo pieno di comprensione.

La  soluzione della morte di Alvaro sembra sempre  ad un passo, e invece i fatti continuano a confondersi. Perché Alvaro da ragazzino era stato allontanato da casa? Cosa era successo a lui e a Santiago nel collegio che frequentavano da giovani? E quelle chiavi preziose per aprire le porte della Cappella di famiglia, quelle donate ad ogni componente maschile della famiglia, cosa hanno a che fare con tutta questa triste e orribile vicenda?

Ad un tratto tutto improvvisamente appare chiaro. La soluzione è lì, a sconvolgere la vita di Manuel, ma anche a darle un nuovo senso.

Dolores Redondo in Tutto questo ti darò ha mescolato più generi letterari riuscendoci egregiamente, portando su carta il tema dell’avidità con le vicende di una famiglia composta prevalentemente da uomini. Uomini che nel corso della storia cambiano e si evolvono, e scoprono qualcosa di loro stessi che non avrebbero mai ritenuto possibile.

Dolores Redondo

Tutto questo ti darò

Traduzione di Ascanio Temonte

Pagine: 576

Prezzo: 16,50 euro

Vita e sentimenti possono essere raccontati attraverso la musica.

Una storia che gira intorno all’amore, alla paura  e al perdono, o meglio alla necessità di perdonare e perdonarsi, è quella nata dalla penna di Elisabetta Bucciarelli e intitolata Chi ha bisogno di te ( Skira). Le protagoniste sono due, madre e figlia : Mamma e Meri, che vivono immerse tra le note della musica e il verde delle piante. Già, la madre di Meri si è chiusa nel suo lavoro e scrive per il teatro in solitudine, piantando semi ad ogni legame finito per far crescere tipi differenti di piante che hanno un loro speciale significato, e comunica con la figlia attraverso i versi delle canzoni d Freddy Mercury e dei Queen. Tutto questo nel tempo ha creato per Meri un mondo speciale, quello di un’adolescente di diciassette anni che si può definire anomala: tranquilla, posata, non trasgressiva come tante alla stessa età vogliono essere per dimostrare qualcosa al mondo. Continua a leggere

Mary Shelley e la maledizione del lago.

Adriano Angelini Sut, autore, traduttore e scrittore, ha regalato agli appassionati di biografie e magari della storia di Frankenstein la vita di Mary Shelly, l’autrice londinese del romanzo  la cui fama è sopravvissuta costante nel tempo. Frankestein, pubblicato nel 1818, al tempo aveva fatto scalpore, per la trama che molti avevano criticato, reputandola scandalosa e demoniaca, per di più nata dalla mente di una donna.

Il libro di Angelini Sut, intitolato Mary Shelley e la maledizione del lago e proposto da Giulio Perrone Editore, tratta la  tragica, appassionante e per tanti punti inquietante vita della scrittrice, a partire dai suoi genitori, William Godwin e Mary Wollstonecraft. I due, entrambe già autori, si conobbero nel 1791, ma si incontrarono e si innamorarono cinque anni più tardi, quando Mary aveva già una figlia, Fanny. I due erano anime libere, anarchici che non amavano le etichette, e nonostante la società guardasse a Mary come peccatrice e madre senza marito, lei non si curava troppo della cosa, e così anche William, che divenne poi suo marito  e padre di Mary Wollstonecraft Godwin, che tutti conosciamo come Mary Shelley. Continua a leggere

Un viaggio indietro nel tempo, per conoscere quattro generazioni di una famiglia.

Un romanzo che ha inizio con l’epilogo, la storia di quattro generazioni di una famiglia, raccontata a ritroso. E’ Il contrario delle lucertole di Erika Bianchi, romanzo pubblicato da Giunti.

Nel 1948 Zaro Checcacci, giovane aggiustatore di biciclette, parte da Ponte a Ema, borgo fiorentino, per dare vita al proprio sogno: quello di partecipare al Tour de France con il seguito di Gino Bartali. Un tour che si rivela indimenticabile, con la seconda vittoria del campione. Quando Zaro sta festeggiando insieme al gruppo, in un locale della costa bretone, incontra la giovanissima Lena, che nove mesi più tardi dà alla luce Isabelle, la voce narrante che il lettore incontra all’inizio del racconto, colei che inquadra, anni dopo, le generazioni di una famiglia che le appartiene solo in parte.

Nel 1959 Zaro incontra per la prima volta la figlia a Ponte a Ema. Nel frattempo si è sposato, ha avuto un figlio, Nanni, che vede la sorellastra, mai riconosciuta dal padre, quando ha già nove anni. E nonostante le avversità, i due diventano nel tempo veramente fratelli, instaurando un rapporto di profondo affetto. Continua a leggere

Basta un attimo di distrazione per perdere di vista il proprio figlio. Ad occhi chiusi.

Accade che si possa perdere di vista un figlio piccolo. Basta un attimo di distrazione, basta un bambino un po’ più vivace che non ama stare fermo per non averlo più sotto gli occhi ed iniziare ad avere paura. Basta un attimo, uno dei peggiori incubi che ogni genitore possa vivere.

Questo il tema affrontato dalla londinese Linda Green in A occhi chiusi, romanzo uscito in Italia con la Casa editrice Neri Pozza.

Lisa Dale è una personal trainer, concentrata sulla carriera ma anche mamma di Chole, Ottis ed Ella. Lisa non si è mai fatta troppe preoccupazioni sul fatto di essere madre, di essersi persa fasi salienti della vita dei propri figli, così quando Ella le rimprovera di non dedicarle abbastanza tempo, per farsi immediatamente perdonare la porta a giocare al parco. A giocare a nascondino. Solo che il gioco, in un attimo e per colpa di una telefonata a cui Lisa si rimprovererà tutta la vita di aver risposto, diventa terrore. Ella è sparita. Di lei e del suo abitino a righe bianche e verdi non c’è più traccia, da nessuna parte, dietro nessun albero, dentro a nessun cespuglio. Continua a leggere

L’operazione Dynamo, il miracolo di Dunkerque.

Nel mondo che vede grandi film nascere da grandi libri entra di diritto il libro di Joshua Levine intitolato Dunkirk,  che ha ispirato l’omonima pellicola di Christopher Nolan.

Uscito in Italia ad agosto per HarperCollins con la traduzione di Linda Martini, Dunkirk è un romanzo storico e anche di più. Continua a leggere

I consigli del libraio. A ottobre c’è Davide Mosca della Libreria Verso, Milano.

Verso nasce da un gruppo di amici, con anni di esperienze nel mondo editoriale: Andrea Gessner, editore di Nottetempo; Pietro Biancardi, editore di Iperborea; Tomaso Biancardi, scout letterario; Alessandro Beretta, critico letterario del Corriere; Lisa Sacerdote, photoeditor. A dirigere la libreria è lo scrittore Davide Mosca. Editorialista di Riza Psicosomatica, ha scritto una quindicina di libri. Il suo ultimo romanzo è Le notti nere di Praga (Mondatori 2017).

L’ispirazione di base è quella di una libreria-laboratorio che offra itinerari di lettura, occasioni di incontro e uno spazio di aggregazione. Ogni anno Verso organizza circa trecento eventi, che riguardano l’intero panorama culturale e non solo.

 

 

I tre libri consigliati da Davide:  Continua a leggere

Letture pulp. Miami blues.

Dall’ormai lontano 1996 e dalla pubblicazione italiana di Marcos y Marcos nel 2003, sugli scaffali delle librerie è riapparso, grazie a Feltrinelli, un classico del genere pulp: Miami blues di Charles Willeford, il primo della cosiddetta Quadrilogia di Miami, scritta dall’autore che ha influenzato tanti colleghi e registi come Quentin Tarantino.

Siamo negli anni ’80, lo scenario quello dell’Eldorado Hotel, dove il detective Hoke Moseley, che qui alloggia a seguito della separazione dalla moglie, si sta riposando dopo una lunga giornata che lo ha visto indagare su ben quattro omicidi. Quando bussano alla porta della sua stanza, Moseley,che è nel pieno tentativo di rilassarsi con un bicchiere di brandy, senza pensarci va ad aprire. Il giorno dopo si ritrova in ospedale, con parecchi lividi, la mandibola in frantumi e senza più pistola e distintivo. Chi può avercela tanto con lui per avergli fatto tutto ciò? Continua a leggere

Dalla nebbia padovana al mare barese: due nuovi casi per Lolita Lobosco.

Meglio Questore a Padova o Commissario a Bari? E’ un dilemma, questo, per Lolita Lobosco, il personaggio già protagonista di sei romanzi dell’autrice barese Gabriella Genisi. Dilemma che in realtà ha una risposta precisa, nel cuore della bella Lolita, che nel nuovo Dopo tanta nebbia  ( Sonzogno), è alle prese con una nuova realtà così differente da quella a cui è abituata, e più casi da risolvere. Già, non uno solo, in questa nuova avventura divisa in due  del nuovo Questore di Padova, ma un bel numero di grattacapi che non la lasciano in pace. Continua a leggere

Imparare la vita, l’amore, i tradimenti. Senza essere ancora nati.

L’ultimo romanzo dello scrittore inglese Ian McEwan è quantomeno sorprendente: sorprendente il protagonista scelto, sorprendente il richiamo all’Amleto di Shakespeare, sorprendente nell’ironia che affiora nella tragedia.

Il romanzo è Nel guscio ( Nutshell), uscito in Italia per la casa editrice Einaudi. Il protagonista è nientemeno che un feto. Esattamente. Un bambino che non ha ancora visto la luce, non ha ancora visto il mondo in cui vivrà, ma è già testimone di tradimenti e complotti.

La voce narrante è la sua, intervallata da quella degli altri attori del dramma: suo padre, sua madre, l’amante di sua madre, nonché fratello del padre.  Continua a leggere