I morsi di un ragno portano nuovi pensieri al Commissario Adamsberg

Chi ama Fred Vargas e attende spasmodicamente ogni nuovo libro dell’autrice è ora accontentato trovando l’ultima avventura del Commissario Adamsberg ( la nona al momento)  in un romanzo intitolato Il morso della reclusa ( pubblicato da Einaudi). Il Commissario  del tredicesimo Arrondissement deve tornare anzitempo dalle sue vacanze in Islanda per risolvere un caso di omicidio, ma una volta risolto questo, senza troppe difficoltà, si ritrova immerso in una faccenda che all’apparenza tutto sembra tranne qualcosa che possa interessare la polizia. Alcuni anziani signori sono morti a causa del morso di un ragno, chiamato la reclusa perché poco propenso a farsi vedere dagli uomini, tantomeno ad avvelenarli, se non proprio infastidito.

Ed è da qui che Vargas trasporta il suo lettore nella storia con più risvolti psicologici che abbia mai scritto.

Il fatto che i decessi riguardino due uomini avanti con l’età fa solamente pensare ad una fatalità, piuttosto l’attenzione pubblica, specie sui social, si concentra sul fatto che il veleno del ragno, che normalmente non potrebbe portare alla morte, abbia subito delle mutazioni. Ma nella testa di Adamsberg si fanno spazio piuttosto velocemente delle idee, anzi non proprio delle idee, delle bolle, anzi dei proto- pensieri. Le sue intuizioni faticano a stare al passo con la sua mente, eppure quelle morti per lui non sono affatto accidentali, si tratta di omicidi. 

Con l’aiuto della sua squadra, già noti grazie ai precedenti romanzi di Fred Vargas, Jean – Baptiste Adamsberg riesce a mettere insieme il puzzle, composto da fatti attuali, ricordi ed episodi del passato. Tutti i componenti del tredicesimo Arrondissement gli sono accanto e seguono costanti i loro pensieri. Tutti eccetto  Danglard, con cui peraltro il Commissario ha già avuto scontri in passato.

Le morti si moltiplicano e tutti i deceduti sembrano conoscersi in un modo o nell’altro. Ma non è possibile che un animaletto abbia provocato tutto questo. Piano piano  reclusa diventa un nome dal significato più ampio, e per Adamsberg sarà necessario far riemergere la propria infanzia dimenticata per capire cosa stia succedendo.

 

 

 

 

Fred Vargas

Il morso della reclusa

Traduzione di Margherita Botto

Einaudi Stile Libero Big

Pagine: 432

Prezzo: 20,00 euro

Una risposta a “I morsi di un ragno portano nuovi pensieri al Commissario Adamsberg

  1. Un romanzo che, a detta del titolo; non sembrerebbe stupendo. Quando l’ ho comprato certamente non mi aspettavo una lettura così avvincente. Prima di tutto la “nuova idea” delle recluse… (Non ne sarei venuto a conscenza senza questo romanzo. Sia per i ragni che per le donne…) è stato un colpo di genio; da parte della scrittice. Alla quale faccio i miei più cordiali complimenti. In più l’ abilità di Adamsberg di risolvere in ‘un giorno’ casi che agli altri occorrerebbero diversi giorni se non mesi. Un personaggio dall’ acume sopra gli schemi (vedi Sherlock Holmes. Senza portalo al talento S. H.!) Adamsberg è un personaggio da seguire. Cosi come Fred Vargas.

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