Eleanor Oliphant sta benissimo

Eleanor Oliphant sta benissimo, di Gail Honeyman ( pubblicato in Italia da Garzanti), è uno degli esordi letterari più riusciti degli ultimi anni. Sarà per la protagonista, Eleanor,  fuori dagli schemi, ingenua, completamente diversa dalle figure di  giovani cui ci siamo abituati a sentire e leggere oggi, quelli che sembrano sempre fregarsene di tutto e tutti, quelli che hanno dimenticato le basi dell’educazione, ma più di tutto sfrontati , sarà per la sua storia, che commuove in maniera così travolgente, facendo allo stesso tempo sorridere più volte nel corso della lettura. Sarà per tutti questi ingredienti, si diceva, ma questo romanzo tutto può fare tranne che lasciare indifferenti.

Eleanor sta benissimo. Almeno ne è convinta. Ha quasi trent’anni, ha lo stesso impiego da anni, da anni ha la stessa routine, la sua casa, i suoi orari, i suoi pochi vestiti, le sue parole crociate a pranzo, Polly , la sua piantina, e la sua cicatrice, quella che le invade impertinente il viso, di cui non si cura più. Normalmente sono gli altri ad accorgersene. Tutto procede, tutto come deve essere.

L’unico momento della settimana che disturba la quiete di Eleanor è la telefonata del mercoledì di sua madre, una madre con cui non ha un buon rapporto, o forse sarebbe meglio dire che sua madre non ha un buon rapporto con lei. Il mercoledì è l’unico momento in cui Eleanor si  ricorda della sua cicatrice.

La protagonista del romanzo di Honeyman non ha amici, non da molta confidenza, ed è convinta che le persone non siano particolarmente educate, perciò non se ne cura, come loro non si curano di lei. Eppure un giorno qualcuno, un ragazzo, le rivolge un gesto gentile. All’improvviso il mondo di Eleanor inizia a cambiare.

Eleanor capisce che le persone non sono come lei, capisce che il modo in cui interagisce spiazza spesso gli altri, capisce però anche, che c’è qualcuno fuori dal suo mondo, ci sono anche degli amici, ci sono persone con il loro passato, anche se certamente il loro passato non è il suo.

Si intuisce che Eleanor ha avuto un’infanzia difficile, che qualcosa di sconvolgente l’ha travolta facendole creare un universo tutto suo, facendole credere che tutto vada bene, di stare benissimo. Ma quel gesto, il gesto gentile che per la prima volta riceve, le fa comprendere che forse non va poi tutto così bene,  ma che invece è arrivato il momento di provare a cambiare, di andare oltre i gesti sempre uguali e ai silenzi, di imparare davvero a stare bene.

 

Gail Honeyman

Eleanor Oliphant sta benissimo

Traduzione di Stefano Beretta

Garzanti

Pagine: 352

Prezzo: 17,90 euro

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