I consigli del libraio: a novembre c’è Arcangelo Licinio della libreria Prinz Zaum, Bari.

Zaum ha cambiato forma molte volte nel corso dei suoi sette anni di esistenza. Siamo nati come piccola libreria indipendente legata al circuito Inteno4, ormai scomparso: un network di librerie indipendenti legato ad una distribuzione nazionale alternativa (NdA) e fortemente caratterizzato dall’attenzione alle controculture, alla musica alla politica. Con la chiusura di NdA, ci siamo caratterizzati sempre più per i rapporti diretti con alcuni editori indipendenti, costruendo con loro una collaborazione basata sulla fiducia e sullo scambio e caratterizzando sempre più la nostra proposta in questo senso. Man mano che Zaum cambiava, cambiavano anche le persone che la componevano. Eravamo partiti in quattro e alla fine sono rimasto solo io e, dopo un anno di gestione in solitaria della libreria, sulla spinta di chi la frequentava e del quartiere dove negli anni avevamo costruito un punto di riferimento per le iniziative culturali, è nata PrinzZaum (grazie all’ingresso di un nuovo socio: Antonio De Mattia).

Prinz Zaum, aperta ormai da un anno, non è solo una libreria ma uno spazio di incontro, con un angolo caffetteria, un american bar e un pub, una continua fucina di appuntamenti che partono dai libi e si sviluppano nell’ambito teatrale, musicale e artistico.

I tre libri consigliati da Arcangelo:

“I Mandible”-  Lionel Shriver (66thandsecond)

L’affresco maestoso di un crollo epocale: la nazione guida del mondo ridotta in miseria, umiliata persono dal Messico, che ormai più ricco, costruisce un muro alla frontiera per bloccare i diseredati che arrivano dagli USA.Ma anche il racconto della crisi di una famiglia bianca anglosassone (WASP), di una classe da sempre abituata ad essere egemone, che diventa improvvisamente minoritaria e minoranza.

Da questo punti di vista I Mandible è una distopia particolarissima. è come se fosse la proiezione immaginaria delle paure più profonde della borghesia bianca occidentale, terrorizzata dall’idea di perdere il suo ruolo dominante.

 

Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua –  Yiyun Li ( NNE editore)

Un libro sulla depressione, innanzitutto quella dell’autrice, una scrittrice cinese che racconta il dopo Tienanmen, il suo inquieto peregrinare dopo aver abbandonato la sua patria, l’estraneità straniante del parlare in una lingua che non è la propria, nel tradurre proprio della sua professione.

Ma anche un libro sulle cesure che attraversano la vita di tutti noi. Quell’accadere che segna un prima e un dopo, una frattura nello scorrere normale del tempo dei nostri vissuti dopo la quale nulla è più come prima e siamo costretti a riformularci, ripensando i ricordi, le relazioni, le nostre vite.

Un libro denso e bellissimo.

 

Restiamo così quando ve ne andate –  Cristò (Terra Rossa)

Un romanzo bellissimo, capace di coniugare la contemporaneità e il sogno, la descrizione della realtà nella quale siamo tutti costretti a muoverci e l’assurdo che, vi si nasconde pur caratterizzandola, rendendola paradossalmente impossibile.

C’è il racconto di una generazione di quarantenni costretti a vivere una vita che non avrebbero voluto, i social e il loro ruolo nel nostro costruire relazioni e identità, l’uso della droga come anestetico ma anche sperimentazione, un mondo del lavoro che nega tutele, dignità e garanzie, la musica come passione e collante relazionale. Ma c’è anche un punto di vista inaspettato, capace di capovolgere questo racconto e la stessa percezione che abbiamo della realtà che siamo abituati a considerare familiare e scontata. Uno spoiler impossibile da fare però! Nella vita di Francesco, il protagonista, si disegna quella di una generazione di quarantenni costretti a barcamenarsi tra il sogno – il desiderio di fare il musicista, che lo renderebbe felice – e una società che non solo continuamente glielo nega, ma che gli sottrare pure le tutele e la dignità del lavoro a cui lo costringe per sopravvivere (Francesco fa il cassiere in un supermercato).  C’è la rete, i social network del lavoro che non solo glielo nega, ma che gli nega   che realizzerebbe quello che sentono di essere potrebbe essere uno dei tanti qua dè un quarantenne che non riesce, non può e non vuole venire a patti con una società del lavoro dove la perdita di tutele e dignità ma soprattutto del futuro gli negano anche il diritto alla felicità.

Prinz Zaum:  via Cardassi 93  – Bari

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