Musica sull’abisso. La nuova indagine di Micol Medici

Si dice che tutti quanti sogniamo. Ci sono persone che non ricordano mai i loro sogni, persone che li ricordano appena svegli, persone che hanno dei flash nel corso della giornata. Poi ci sono quelli che ai sogni danno significati ben precisi, che vanno alla ricerca di qualcosa di più profondo delle semplici immagini spesso considerate prive di senso, assurde; mentre altri  non vi danno alcun peso, o almeno, cercano di non farlo, forse per non farsi ingannare da immagini oniriche che poco hanno a che fare col raziocinio, forse perché ne sono turbati e non vogliono esserlo di più. Tra questi ultimi c’è l’Ispettore della Sezione Omicidi di Bologna Micol Medici, che i lettori appassionati del giallo hanno già avuto modo di conoscere nel romanzo di Marilù Oliva Le spose sepolte e che ritrovano nel suo nuovo Musica sull’abisso (  anche questo, come il primo, pubblicato da HarperCollins) .

I sogni, si diceva: Micol è una ragazza pratica, il lavoro che fa lo richiede. E’ del tutto lontana dalla madre che si affida al potere delle pietre per curare le persone, tanto da aver aperto un negozio insieme ad un altro personaggio già noto: la Circassa, che con le erbe cura tutti, una delle poche persone in grado di mettere in soggezione Micol.

Eppure l’ispettore sogna, e i suoi sogni, anche se lei non vorrebbe, le suggeriscono le soluzioni dei casi di omicidio a cui lavora.

Così accade anche in questa storia sconvolgente, che inizia col ritrovamento del corpo senza vita nell’ansa di un fiume di Gwendolina Nanni, una giovane imprenditrice bolognese. Inizialmente sembra si tratti di suicidio. Ovviamente non è così. Perché Gwendolina è morta il 21 febbraio, la stessa data in cui hanno trovato la morte molti dei suoi ex compagni del Liceo Cicerone.  In verità il primo caso che aveva sconvolto la classe, formata da giovani talentuosi in grado di avere conversazioni e comporre canzoni in latino senza sforzo alcuno, non era stato un omicidio, o meglio, impossibile dirlo: Lorenzo, il più bello e carismatico della scuola, era scomparso, una mattina, senza lasciare traccia. Non era mai stato più ritrovato. Era il 21 febbraio. Dopo di lui, nel corso di molto tempo, compagne e compagni di classe di Lorenzo sono morti, in circostanze misteriose. Anche dopo quindici anni, quella che nel frattempo è stata ribattezzata “la classe maledetta”, non trova pace.

E’ evidente che le morti siano collegate tra loro, anche se sembra assurdo che qualcuno abbia messo in atto un piano tremendo con tanta costanza. Una frase colpisce, una frase latina presa da una commedia di Terenzio, che in italiano suona così: “Sono un essere umano, non ritengo a me estraneo nulla di umano”.

E’ quindi compito di Micol e dei suoi colleghi risolvere il complicato caso. E mentre le indagini vanno avanti, Oliva ci racconta della vita di Micol, della sua cicatrice sul viso, di un nuovo amore che sembra troppo bello per essere vero, della madre sfiancante e invadente oltre ogni limite alla quale però la protagonista non riesce a dire di no.

Palcoscenico suggestivo è invece Bologna, i suoi monumenti, la sua arte, i locali e i ristorantini , attraverso cui i personaggi si muovono e si scoprono.

Marilù Oliva

Musica sull’abisso

HarperCollins

Pagine: 390

Prezzo: 18,00 euro

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