L’ultima canzone del Naviglio

L’ultima canzone del Naviglio di Luca Crovi ( Rizzoli) è un romanzo che attraverso la figura del Commissario Carlo De Vincenzi e i casi che si trova a dover, meglio, a voler risolvere, racconta una Milano che non esiste più: quella in cui l’acqua ancora percorreva il capoluogo lombardo, quando si poteva navigare per i Navigli percorrendo gran parte della città.

Era l’epoca di Arturo Toscanini che alla Scala si rifiutava di eseguire gli Inni al re e al duce, convinto di dover suonare altra musica, quella degli sgherri di Mussolini e dei “bravi ragazzi” della mala meneghina che gli rispondevano.

E lì, il Commissario De Vincenzi, dalla questura di Piazza San Fedele, cercava di far fronte a chi voleva non solo depistarlo, ma impedirgli di risolvere il caso di una donna trovata morta sotto la neve caduta copiosamente, a due passi da quella che è nota come la Colonna del diavolo, vicino alla Basilica di Sant’Ambrogio, così come quello della morte di un giovane barcaiolo apparentemente caduto nel Naviglio durante il trasporto di un carico di carta verso il Tombon de San Marc, che a tutti sembra un incidente ma non a lui e nemmeno ai malnatt della ligéra che conoscono troppo bene Milano e i suoi abitanti.

Un libro che riporta indietro nel tempo, nella trama e nella scrittura. Dopo L’ombra del campione, Crovi ha riportato su carta il poliziotto creato da Augusto De Angelis tra gli anni ’30 e ’40, con un libro che, come scrive lo stesso autore, è costruito in maniera che ogni capitolo sia un racconto a sé stante, “come se ogni volta lo avessi pubblicato singolarmente su un quotidiano”.

Singolarmente ben riuscito, aggiungiamo noi.

Luca Crovi

L’ultima canzone del Naviglio

Rizzoli

Pagine: 236

Prezzo: 18,50 euro

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