La banda dei carusi

Nuovo capitolo per il Vice questore Giovanna Vanina Guarrasi, la nota protagonista nata dalla penna di Cristina Cassar Scalia. La troviamo infatti in La banda dei carusi ( Einaudi) alle prese con un nuovo caso che non può lasciarla indifferente.

A Catania, dove Vanina vive dopo aver abbandonato la natìa Palermo, è stato scoperto il corpo senza vita di un giovane, Thomas Ruscica, ammazzato con un colpo di rastrelli alla testa. E’ accaduto di mattina presto, alla Playa, l’unica spiaggia sabbiosa della città. Continua a leggere

Il re del gelato

Un salto indietro nel tempo per conoscere Vanina Guarrasi al suo arrivo a Catania.

Lo facciamo con Il re del gelato, giallo di Cristina Cassar Scalia edito Einaudi che ci porta verso una delle prime  indagini di Giovanna “Vanina” Guarrasi, vicequestore aggiunto, nata a Palermo e con un’esperienza di lavoro a Milano.

Ancor prima di Sabbia nera, quando abbiamo avuto modo di leggere per la prima volta di una Vanina a Catania già da un anno e mezzo,  quindi, la vediamo alle prese con una nuova realtà e con nuovi personaggi, quelli che in realtà i lettori di Cassar Scalia oramai ben conoscono. Continua a leggere

La carrozza della Santa

Torna la palermitana Giovanna “Vanina” Guarrasi, capo della Sezione Reati contro la persona della squadra mobile di Catania, creatura nata dalla penna di Cristina Cassar Scalia. Il nuovo capitolo si intitola La carrozza della Santa  (Einaudi). E’ il sei febbraio, si è appena conclusa la festa di Sant’Agata, quando un uomo viene trovato morto dentro la cosiddetta Carrozza del Senato nell’androne del Palazzo degli elefanti, sede storica del comune di Catania.

Una morte violenta, sulla quale Vanina inizia ad indagare insieme alla sua  squadra e a Biagio Patanè, commissario teoricamente in pensione ma sempre al lavoro, perché il suo intuito è tutt’altro che pensionato, e il vicequestore Guarrasi ha un ottimo feeling con lui.

L’identità dell’uomo ammazzato viene presto rivelata: Vasco Nocera, uomo ricco e noto in città, anche per il suo debole per le donne, specie per la  sua giovane amante Sergia Vannotta, con la quale, presumibilmente, doveva incontrarsi proprio all’interno della carrozza, venendo meno alla sua devozione per Sant’Agata. Sulla donna si concentrano i sospetti, ma Vanina non può fare a meno di stare attenta al figlio di Nocera, Giordano. Continua a leggere

L’uomo del porto

Da Palermo a Catania i lettori di Cristina Cassar Scalia hanno imparato a conoscere il Vicequestore Vanina Guarrasi e se ne sono affezionati;: perché lei, Vanina, è una donna complicata, che ha vissuto una tragedia in prima persona per mano della mafia, che cerca non tanto  di stare lontano dai guai, ma di allontanarli dalle persone che ama.

Ed eccola in un nuovo capitolo, L’uomo del porto ( Einaudi) che mette insieme un omicidio appena avvenuto con un cold case, due storie inquietanti che si incrociano perché il passato ha questo vizio di non farsi mai del tutto da parte, anche quando è del tutto indesiderato.

A perdere la vita è Vincenzo La Barbera, professore di filosofia presso il liceo classico. Il suo corpo viene ritrovato in un locale, con la faccia in giù curiosamente immersa nel letto dell’Amenano, corso d’acqua ricoperto dalla lava dell’Etna.

La Barbera era un personaggio strano, aveva una compagna ma era un solitario, benvoluto da molti, specie dai suoi allievi, non aveva debiti, viveva su una barca, e  aveva abbandonato la casa natale e la sua famiglia giovanissimo per via di screzi insormontabili specie col padre. Tranne questo particolare risalente a tanti anni prima, nulla. Trovare l’assassino di un uomo che non ha  nemici non è affatto semplice. Per Vanina, tra gustose colazioni siciliane e una sigaretta e l’altra, la soluzione appare lontana e difficile. Ancora di più per il fatto che lei stessa si ritrova suo malgrado sotto scorta per via di una minaccia che arriva da Palermo, impossibilitata a vivere normalmente e ancora di più ad indagare come vorrebbe.

Ma Cassar Scalia ha regalato una squadra formidabile a Vanina, tra cui il commissario in pensione Biagio Patanè, che sembra sempre di più leggerle dentro come nessun altro.

Come sempre l’autrice originaria di Noto ha dato ai lettori una storia godibile, veloce, intrigante capace di far mettere alla prova l’investigatore che è in noi ma anche di far sorridere a più riprese, per non parlare dell’acquolina in bocca ogni volta che appare la descrizione di una prelibatezza isolana.

Cristina Cassar Scalia

L’uomo del porto

Einaudi

Pagine: 320

Prezzo: 18,50 euro

La salita dei saponari

Torna Vanina Guarrasi, il vice questore palermitano che oramai da tempo ha scelto di vivere a Catania, per via di alcuni demoni che le permettono di stare nella città che le ha dato i natali. Troviamo la protagonista ormai nota di Cristina Cassar Scalia impegnata in un nuovo caso in La salita dei saponari ( Einaudi): caso che appare piuttosto complesso; per molti un morto ammazzato in Sicilia è immediatamente riconducibile alla mafia, ma non è così, o almeno non sembra  questo il caso.

L’assassinato è Esteban Torres, cubano americano con cittadinanza italiana che vive in Svizzera, sposato e con altri matrimoni falliti alle spalle. L’uomo viene trovato nella sua auto nel parcheggio dell’aeroporto di Catania, qualcuno gli ha sparato. Continua a leggere

Vanina e un caso da risolvere sotto la sabbia nera di Catania

E’ evidente che la Sicilia, splendida regione, con i suoi colori, i suoi sapori e le sue suggestioni  ispiri molte storie. In  particolar modo ispira gli autori di gialli e la creazione di personaggi destinati a diventare beniamini dei lettori del genere letterario . Ultima in ordine di apparizione sugli scaffali delle librerie è il Vicequestore Giovanna Guarrasi, detta anche Vanina, nata dalla brillante mente di Cristina Cassar Scalia, che la presenta in Sabbia nera, giallo edito Einaudi, ambientato a Catania, con qualche deviazione verso Palermo.

Mentre la cenere del vulcano cade sulla città, in una vecchia villa in parte disabitata, viene trovato il cadavere mummificato di una donna. E’ evidente dall’ abbigliamento e dalle banconote rinvenute vicino a corpo che la morte risale agli anni cinquanta. A scoprire la donna, in seguito alla scoperta di una perdita d’acqua,  è Alfio Burrano, quarantenne che abita in un’ala della villa di Sciara appartenente alla vecchia scontrosa  e arcigna zia, vedova da molto tempo di Gaetano Burrano, proprio da quegli anni cinquanta, quando nella stessa abitazione suo marito venne ucciso con un colpo di pistola alla testa, seduto alla scrivania del suo studio. Allora la polizia non aveva tutti i mezzi di cui dispone oggi, ma un colpevole era stato trovato e sbattuto in galera a scontare svariati anni. Continua a leggere