In silenzio si uccide

Il cadavere senza vestiti di una giovane donna, molto truccata e con una lettera tatuata su una natica viene ritrovato sulla tomba di Jón Sigurðsson, eroe nazionale islandese. Così ha inizio il noir di Arnaldur Indridason intitolato In silenzio si uccide ( Guanda).

Ad un primo esame l’omicidio sembra essere avvenuto per strangolamento, così almeno dice l’autopsia che rivela anche l’anoressia della ragazza e il fatto che utilizzasse droghe. Su tutto il suo corpo, poi, sono evidenti segni di violenza.

Ma c’è un motivo per cui il cadavere è stato messo proprio lì, su quella tomba? C’è un valore simbolico per questo gesto? Continua a leggere

Il castello di Barbablù

Dallo scrittore Javier Cercas nasce il thriller Il castello di Barbablù, uscito in Italia con Guanda.

Melchor Marin è un ex poliziotto, oramai bibliotecario. Ha abbandonato la divisa dopo la morte della moglie Olga, morte di cui è accusato dalla figlia Cosette.

Cosette infatti non perdona al padre di averle nascosto per ben quattordici  anni il vero motivo della mancanza irreparabile della madre, dovuta all’ostinazione di Melchor nel perseguire i colpevoli della sua prima indagine.

Cosette è un’adolescente diventata ribelle perché amareggiata e delusa, confusa e incerta. Anche sul fatto di voler proseguire gli studi. Continua a leggere

I figli della polvere

In figli della polvere di Arnaldur Indriðason, sceneggiatore e giornalista nato nel 1961 a Reykjavík, porta con sé una storia incredibile, stupefacente, in cui sembra che nessuno possa salvarsi.

E infatti il giallo, edito Guanda, ha inizio in una fredda notte di gennaio a Reykjavík, quando Daniel, da anni ricoverato in un ospedale psichiatrico per schizofrenia, si butta dalla finestra sotto gli occhi del fratello minore Palmi.

Poco dopo, in un altro quartiere cittadino, un anziano signore, un insegnante pensionato, muore in casa sua, in seguito ad un incendio inequivocabilmente doloso, con tanto di tanica di benzina ancora presente sul luogo e il cadavere carbonizzato legato ad una sedia.

E anche se potrebbero sembrare due episodi del tutto indipendenti l’uno dall’altro,  verrà fuori che non è così, affatto. Continua a leggere

Il web e le sue trappole, dalle quali è difficile o impossibile uscire illesi.

Navigando in rete si possono fare terribili incontri, se si è ragazzini senza senso del pericolo, con la falsa certezza di avere il mondo in mano e di essere più furbi e scaltri degli adulti, “giocare”online può diventare una prigione. Due mondi che incontrandosi, quello di adulti maniaci e pedofili  con quello di adolescenti annoiati con la voglia di evasione dalle mura domestiche,  provocano un’implosione, un universo che collassa su se stesso, con conseguenze che possono essere irreparabili. Questo è il tema, più che mai attuale, affrontato nel romanzo di Divier Nelli edito Guanda intitolato Il giorno degli orchi.

Siamo sui colli fiorentini, Aurora è liceale, bella, anzi bellissima, consapevole di esserlo e per nulla intimorita dagli sguardi maschili che sente su di sé quando cammina, ogni volta che si muove. Aurora vede la sua fisicità come un modo per tenere in scacco tutti, è sicura di sé e certa che presto se ne andrà dal  paesino di provincia dove vive e dalla casa in cui vive con i  genitori fissati con l’economia sulle spese, sconti al supermercato e sulle vacanze.

Aurora vuole di più e lo vuole subito. Così coinvolge due compagni di scuola in un terribile gioco: adescare uomini  navigando in rete, in chat, utilizzando fotografie e nome falso ma età reale, per poi ricattarli. Continua a leggere