Scrivere è l’infinito

01Un repertorio di testimonianze sono presenti nel libro di Mariano Sabatini Scrivere è l’infinito ( Vallecchi ) il cui l’importante sottotitolo è Metodi, rituali, manie dei grandi narratori.

E così da Andrea Camilleri a Dacia Maraini, da Andrea Vitali a Bianca Pitzorno sono davvero tante le parole di scrittori che hanno un peso importante nel mondo della letteratura e non solo, ognuno ovviamente a modo suo, perché ogni scrittore ha un suo stile. Ma scrittori si nasce o si diventa? Difficile domanda, difficile risposta. E con il proliferare delle scuole di scrittura creativa, l’interrogativo non è pretestuoso. Continua a leggere

Malinverno e la ricerca dell’identità del tatuatore.

Mariano Sabatini, autore televisivo e scrittore, fa incontrare nuovamente ai lettori il suo personaggio Leo Malinverno. Conosciuto ne primo giallo dell’autore, L’inganno dell’ippocastano, ritroviamo Malinverno, giornalista in vacanza  in compagnia della sua giovane fidanzata greca Eimì nel giallo Primo venne Caino ( pubblicato da Salani). Diviso tra la sensazione di non essere del tutto a suo agio in questa relazione e la freschezza di Eimì che è una sorta di calamita, Malinverno non deve decidere da solo se rimanere sulle meravigliose spiagge greche o andarsene alla ricerca di qualcosa, qualcuno che sia forse meglio per lui: arriva infatti una telefonata da Roma, dal vicequestore suo amico Jacopo Guerci  che lo riporta immediatamente a suo lavoro.

Il tatuatore è tornato. Di chi si tratta? Di qualcuno  che potrebbe essere un efferato serial killer, pensa Leo. E ha ragione. Nel giro di poco tempo, dopo averne atteso molto tra la prima e la seconda vittima, il tatuatore si avventa sulle sue prede con molta più regolarità. Il suo soprannome deriva dal modus operandi: ad ogni assassinato, uomo o donna che sia, viene asportata in maniera quasi chirurgica una porzione di pelle, quella che era stata decorata da un tatuaggio.

Ma chi è il killer? Che cosa vuol fare, qual è il suo disegno? Le vittime, oltre ai tatuaggi, sembrano non avere nulla in comune. Continua a leggere

Malavita, misteri e delitti in un freddo inverno romano.

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-(…) Il mio vicino di casa è robusto. E’ un ippocastano di Corso Re Umberto. Ha la mia età ma non la dimostra (…) E’ un impostore, ma ingenuo: vuole farsi credere emulo del suo bravo fratello di montagna- . Sono le parole della poesia di Primo Levi intitolata Cuore di legno. Ed è da questi versi che nasce L’inganno dell’ippocastano, primo thriller di Mariano Sabatini.

L’ispirazione, così come il titolo del libro, si comprende man mano che le pagine scorrono, tra una città, Roma, colpita da un inverno freddo e piovoso, e personaggi della malavita e della politica che danno vita ad un fitto e complicato mistero. Continua a leggere