Controluce

Il nuovo romanzo della scrittrice beneventina Maria Pia Romano,  intitolato Controluce ( Besa Muci)  è un libro  che affonda le radici in due mondi apparentemente distanti: quello dell’arte e quello della scienza, che finiscono però per intrecciarsi , in un racconto coinvolgente sull’amore e sulla ricerca di significato nella vita.

La trama si concentra su una pittrice e uno scienziato, due personaggi dalle vite diametralmente opposte che si ritrovano dopo molti anni.

La pittrice, con la sua passione per le onde del mare e per i viaggi, incarna la libertà e la creatività. Dall’altra parte, lo scienziato è immerso nel rigore della sua ricerca sull’inquinamento atmosferico, una vita dominata dalla logica e dalla metodologia.

Ogni capitolo inizia con la descrizione di un dipinto, come uno stato d’animo.

Doveva essere il nostro momento

C’è una generazione che non è nata digitale, ha vissuto senza cellulare e con le cabine telefoniche, non è nata con internet e ovviamente nemmeno con le mille piattaforme che ingozzano di film e serie tv, che per la cronaca prima si chiamavano telefilm.

Ma questa stessa generazione si è ritrovata molto giovane a vivere il cambiamento digitale, convinta di saperla maneggiare meglio di chi ha sempre avuto un touch screen tra le mani. E’ davvero andata così?

Se lo è chiesta la scrittrice Eleonora  C. Caruso, che con Doveva essere il nostro momento ( Mondadori) racconta una storia originale e coinvolgente.

E’ quella di Leo, trentaquattro anni, disilluso, tutto avrebbe pensato che potesse accadere nella sua vita ma di essere disoccupato e senza meta alla sua età proprio no. Continua a leggere

Le macchinazioni

Tra mito della celebrità e paura di non essere amati, Le macchinazioni di Baret Magarian ( Edizioni Ensemble) è un romanzo con punte di ironia che narra qualcosa di grottesco,  della nostra società in cui apparire sembra per molti l’unica via per affermare la propria esistenza.

Così Magarian ci racconta di Oscar Babel, giovane di bell’aspetto che nella vita fa il proiezionista in un cinema, che ormai vede il buio della sala cinematografica come una gabbia dalla quale deve uscire ma non sa come farlo.

In realtà Oscar è un pittore, ma l’ispirazione l’ha abbandonato e così trova come valvola di sfogo il suo amico Daniel Bloch. Daniel è uno scrittore, e anche lui è bloccato: sente di non saper più scrivere, ma il confronto con Babel lo porta a scrivere proprio dell’amico, sino a farlo diventare una sua creatura letteraria, inventando per lui una vita tutta nuova ed edificante. Continua a leggere

Odio

Odio. Un titolo forte, che mette di fronte a quello che la razza umana è forse sempre stata, ma che oggi tocca livelli altissimi, un libro che racconta il potere nell’Italia di oggi.

Scritto da Daniele Rielli e pubblicato da Mondadori, Odio ha come protagonista Marco De Sanctis, laureato in filosofia e founder di Before, una startup che utilizza l’intelligenza artificiale per predire i comportamenti delle persone.

Dall’idea al successo, dal primo round di soldi portati dagli investitori verso il secondo sino all’incontro con chi è diventato il suo mentore, Mastro., i giornalisti che oggi accusano Marco per una vecchia terribile storia che l’ha visto protagonista suo malgrado, non hanno idea di quanto la sua storia sia stata avventurosa. Continua a leggere

Il morso della vipera

Nel 1935 a Torino, mentre il fascismo sta prendendo potere, Anita ha deciso di non lavorare più nel negozio dei genitori; vuole sposarsi, ma forse no.

Forse prima vuole trovarsi un lavoro tutto suo, nessuno ha mai creduto nelle sue capacità, Anita è bella, ma forse non così intelligente. E invece eccola alla scrivania della redazione di Saturnalia, rivista che pubblica racconti gialli americani dopo averli tradotti sotto la supervisione di Sebastiano Satta Ascona.

Così ha inizio il nuovo romanzo di Alice Basso Il morso della vipera ( Garzanti ). Continua a leggere

Un uomo in fiamme

Un uomo in fiamme di Marco Cubeddu , pompiere e scrittore, è un libro che non lascia indifferenti: pubblicato da Giunti, la trama racconta proprio la vita di un pompiere, Roberto Franzini, dentro e fuori il lavoro, una professione importante, ma che vanta spesso ben pochi riconoscimenti.

Roberto è sulla quarantina, è cresciuto a Sampierdarena, Genova, all’ombra di un padre guarda caso  ex pompiere, ex caposquadra eroe del rogo della Iplom, e di un fratello maggiore, bello, in gamba, che ha seguito le orme paterne non per dovere ma per passione, per quel senso di dovere di essere utile, di aiutare il prossimo.

Quando il  figlio maggiore, il prediletto, muore, per Roberto sembra non esserci scampo: deve dar seguito ai suoi insegnamenti, mettere da parte le insicurezze che hanno sempre preso il sopravvento su di lui, la certezza di essere un debole, il figlio di cui suo padre non andrà mai fiero, e fare quello che va fatto. Continua a leggere

La sfortuna di Betty, che non invecchia più.

E’ sogno di molti non invecchiare mai nell’aspetto, sembrare sempre giovani con l’idea di non veder sfuggire la bellezza. Ma se fosse possibile, non vedere le prime rughe, i primi capelli bianchi, la pelle non più tonica, sarebbe davvero una conquista?

Attorno a questo tema gira il romanzo di Grégoire Delacourt, La donna che non invecchiava più ( DeA Planeta ): una giovane ragazza francese, nata negli anni ’50, che appena adolescente perde la madre in un incidente, e che si ritrova a vivere col padre privo di una gamba persa in Algeria che ogni tanto prende le sembianze di Long John Silver parlando di mari lontani e tesori.

Betty, questo il nome della protagonista del romanzo, soffrirà per tutta la vita per la mancanza di quella madre scomparsa appena trentenne, nel fiore degli anni, bellissima. Ma andrà avanti, almeno sino ai suoi, di trent’anni. A quel punto Betty smetterà di invecchiare. Continua a leggere

Eugenia e la vita a Los Angeles. Terremoto.

Un romanzo potente, crudo, intenso. E’ Terremoto, di Chiara Barzini. Il libro, pubblicato prima negli Stati Uniti e poi tradotto in italiano e uscito per Mondadori, narra la storia di Eugenia, diciassettenne romana, e della sua famiglia. Nei primi anni novanta i genitori di Eugenia, Ettore e Serena, decidono di trasferire tutta la famiglia, i due figlie e la nonna, a Los Angeles, per inseguire il sogno americano, per far fortuna facendo film, per diventare divi di Hollywood. Questo almeno è quello che va rincorrendo il padre di Eugenia.

Ma la verità è che la famiglia di Eugenia si ritrova a vivere nella parte più oscura di Los Angeles, non quella scintillante e fatta di successi, ma quella polverosa della San Fernando Valley , difficile, quella che non regala niente e dove il calore del sole diventa qualcosa che ti si appiccica addosso in maniera decisamente fastidiosa.

Lo stile  di Chiara Barzini è tagliente, privo di fronzoli eppure capace di mostrare nei minimi dettagli le ambientazioni, descrivere alla perfezione il luoghi in cui il romanzo è ambientato. D’altro canto scrive di qualcosa che conosce bene: lei stessa si è trasferita con la famiglia, proprio da Roma a Los Angeles. Continua a leggere

L’America, la Guerra civile e un collegio femminile. L’inganno di Thomas Cullinan.

Già oggetto di adattamento cinematografico nel 1971 con la regia di Don Siegel e l’interpretazione di Clint Eastwood, The Beguiled ( L’ingannato ) è un romanzo datato 1966 dell’autore americano Thomas Cullinan ( 1919 – 1995 ). Il libro è stato da poco nuovamente pubblicato ed esce oggi in Italia per DeA Planeta con la traduzione di Elena e Letizia Sacchini; tra pochi giorni poi, esattamente il 21 settembre, uscirà nelle sale cinematografiche italiane il remake diretto da Sofia Coppola e interpretato da Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning e Colin Farrell.

La trama de L’inganno, questo il titolo italiano, è avvincente, affascinante, fatta ovviamente di imbrogli ma anche di illusioni, di storie e sentimenti a cui si vuole credere, anche se non ci si riesce mai fino in fondo.

Teatro è quello della Guerra Civile americana: Cullinan porta il suo lettore in Virginia, nel collegio femminile di Miss Martha Farnsworth, dove vivono appena cinque allieve, alcune con padri e fratelli in guerra, le cui famiglie hanno pensato fosse più sicuro per loro stare in quell’edificio lontano dalle strade, quasi immerso nel bosco, e continuare gli studi grazie a Miss Martha e sua sorella Harriet.

In un turbinio di voci, tra capitoli raccontati ogni volta in prima persona da una delle donne del Collegio, il romanzo prende forma: la prima a presentarsi al lettore è Amelia. Durante una passeggiata nel bosco, che forse non avrebbe dovuto fare, troppo pericolosa, e la rigida e sempre composta Miss Martha Farnsworth non sarà contenta, si mette a cercar funghi e invece trova un soldato, riverso sulle foglie. Il sangue dell’uomo colora il terreno, sembra morto. Invece no. Amelia si accorge che è vivo e decide di aiutarlo portandolo alla scuola. Continua a leggere

Una storia di musica e amore, tra Senigallia e Shanghai.

Siamo tra gli anni ’20 e gli anni ’30, tra l’Italia e la Cina.

La storia narrata da Gianfranco Manfredi è quella di Doremì, al secolo Giannetto, in un romanzo edito Skira intitolato Splendore a Shanghai.

Giannetto è nato a Senigallia, proprio come il suo autore, e come lui ama la musica, da qui il nomignolo col quale viene chiamato da tutti. A Senigallia Doremì si guadagna da vivere suonando il pianoforte come accompagnamento durante la proiezione di film muti, ma un giorno, inaspettatamente, la sua vita cambia in maniera radicale: Il Conte Paolini decide di mandarlo a Shanghai, il suo grande sogno è quello di portare lì uno spettacolo, la Turdandot. Continua a leggere