Mai stati innocenti

Un esordio letterario potente quello di Valeria Garigullo, che con Mai stati innocenti ( Salani) racconta una storia che parla di riscatto, di voglia di cambiare la propria vita in meglio, della possibilità di fare tutto questo e dello scontro con una realtà dura.

Uno stradone di un chilometro divide Civitavecchia a metà. Da una parte Santa Fermina, con le sue villette a due piani e le vie coi nomi dei fiori; dall’altra Campo dell’oro, con i suoi casermoni popolari e i fumi degli impianti industriali che corrodono l’anima delle persone.

A Campo dell’oro vive la protagonista, Anna, che studia, divora libri e conoscenza per andarsene da lì, lavora per pagare un’università che la possa portare verso un futuro migliore. E mancano poche settimane perché il suo futuro diventi il suo presente quando tutto d’improvviso si sgretola: Anna vede il fratello minore Simone in sella ad un motorino con un martello in mano, in compagnia dei componenti della banda di zona, i cosiddetti Sorci. Continua a leggere

La nave sepolta

1939, con lo spettro della guerra che si fa sempre più reale, la Signora Edith Pretty, in Inghilterra, decide di contattare Basil Brown, archeologo autodidatta, per effettuare alcuni scavi nel suo terreno.

Affascinata da leggende che vedrebbero, proprio in quella zona un tesoro vichingo sepolto, pensa che la proprietà che era di suo marito, passato a miglior vita, possa dare alla luce esattamente quel tesoro.

Questa è la storia de La nave sepolta di John Preston ( Salani): una storia colma di storia e sorprese. Le intuizioni della Signora Pretty si rivelano infatti esatte, anzi, di più, straordinarie.

Sta per avere luogo una delle più straordinarie avventure archeologiche del novecento, con l’apparizione dello scheletro di una gigantesca nave funeraria appartenuta ad un sovrano anglosassone. Ma non appena la questione diventa più seria, gli accademici più blasonati del paese si fanno avanti, portando via il lavoro a Mr. Brown, dichiarato incapace di portare avanti da solo un’operazione così delicata.

Edith e Basil si battono per non perdere il loro tesoro, con il supporto del figlio di lei, un bambino curioso e come tutti i bambini abbagliato da una caccia al tesoro vera e unica.

L’arrivo della guerra però fa la sua parte, la corsa contro il tempo per portare in salvo le preziose scoperte ha inizio, le soprese sembrano non finire mai.

Nel romanzo di Preston, basato su una storia realmente accaduta, non c’è solo una scoperta archeologica di enorme portata: ci sono tanti sentimenti, c’è una donna, vedova, diventata madre forse troppo tardi, c’è il senso del matrimonio, c’è quello dell’amicizia e della riconoscenza, una riflessione importante sull’essere umano e la sua storia.

John Preston

La nave sepolta

Traduzione di Elena Cantoni

Salani Editore

Pagine: 267

Prezzo: 15,90 euro

La nave sepolta

1939, con lo spettro della guerra che si fa sempre più reale, la Signora Edith Pretty, in Inghilterra, decide di contattare Basil Brown, archeologo autodidatta, per effettuare alcuni scavi nel suo terreno.

Affascinata da leggende che vedrebbero, proprio in quella zona un tesoro vichingo sepolto, pensa che la proprietà che era di suo marito, passato a miglior vita, possa dare alla luce esattamente quel tesoro.

Questa è la storia de La nave sepolta di John Preston ( Salani): una storia colma di storia e sorprese. Le intuizioni della Signora Pretty si rivelano infatti esatte, anzi, di più, straordinarie.

Sta per avere luogo una delle più straordinarie avventure archeologiche del novecento, con l’apparizione dello scheletro di una gigantesca nave funeraria appartenuta ad un sovrano anglosassone. Ma non appena la questione diventa più seria, gli accademici più blasonati del paese si fanno avanti, portando via il lavoro a Mr. Brown, dichiarato incapace di portare avanti da solo un’operazione così delicata.

Edith e Basil si battono per non perdere il loro tesoro, con il supporto del figlio di lei, un bambino curioso e come tutti i bambini abbagliato da una caccia al tesoro vera e unica.

L’arrivo della guerra però fa la sua parte, la corsa contro il tempo per portare in salvo le preziose scoperte ha inizio, le soprese sembrano non finire mai.

Nel romanzo di Preston, basato su una storia realmente accaduta, non c’è solo una scoperta archeologica di enorme portata: ci sono tanti sentimenti, c’è una donna, vedova, diventata madre forse troppo tardi, c’è il senso del matrimonio, c’è quello dell’amicizia e della riconoscenza, una riflessione importante sull’essere umano e la sua storia.

John Preston

La nave sepolta

Traduzione di Elena Cantoni

Salani Editore

Pagine: 267

Prezzo: 15,90 euro

Il valore della Biblioteca per Signorine Salani

I libri della Biblioteca per Signorine Salani facevano parte di una letteratura cosiddetta d’evasione, che in realtà aveva un’importanza fondamentale per comprendere la figura della donna nella società, per capire le dinamiche del matrimonio, della storia.

Dalla fine dell’800 e per svariati decenni, questi libri sono stati pubblicati raccontando storie per dare alle signorine un’educazione: sul  ruolo che si andava a ricoprire, un’educazione sentimentale, cultura e società, a cui molto spesso non erano ammesse. A raccontare tutto questo è Miranda Miranda, che per Scrittura&Scritture ha pubblicato Una vita da Signorina – Viaggio nella raccolta più popolare della letterature cosiddetta di evasione.

L’autrice narra di questi libri che da bambina trovava in casa della nonna, dice che la sua è l’ultima generazione ad aver letto i volumi dedicati alle ragazze, e anche attraverso le sue personali esperienze si è resa conto dell’utilità della biblioteca delle Signorine, che solo apparentemente sembra trattare temi frivoli e futili, in realtà molto utili per capire l’evoluzione della figura femminile nel corso degli anni. Dall’economia domestica e dell’importanza di una casa sempre perfetta, elegante e pulita, sino ad arrivare ai cambiamenti , al momento in cui le Signorine si sono tolte i guanti, che dovevano indossare sempre quando uscivano di casa, per arrivare al ’68 e agli anni ’70, quando la società ha visto e vissuto un’ importante  svolta. Continua a leggere

Malinverno e la ricerca dell’identità del tatuatore.

Mariano Sabatini, autore televisivo e scrittore, fa incontrare nuovamente ai lettori il suo personaggio Leo Malinverno. Conosciuto ne primo giallo dell’autore, L’inganno dell’ippocastano, ritroviamo Malinverno, giornalista in vacanza  in compagnia della sua giovane fidanzata greca Eimì nel giallo Primo venne Caino ( pubblicato da Salani). Diviso tra la sensazione di non essere del tutto a suo agio in questa relazione e la freschezza di Eimì che è una sorta di calamita, Malinverno non deve decidere da solo se rimanere sulle meravigliose spiagge greche o andarsene alla ricerca di qualcosa, qualcuno che sia forse meglio per lui: arriva infatti una telefonata da Roma, dal vicequestore suo amico Jacopo Guerci  che lo riporta immediatamente a suo lavoro.

Il tatuatore è tornato. Di chi si tratta? Di qualcuno  che potrebbe essere un efferato serial killer, pensa Leo. E ha ragione. Nel giro di poco tempo, dopo averne atteso molto tra la prima e la seconda vittima, il tatuatore si avventa sulle sue prede con molta più regolarità. Il suo soprannome deriva dal modus operandi: ad ogni assassinato, uomo o donna che sia, viene asportata in maniera quasi chirurgica una porzione di pelle, quella che era stata decorata da un tatuaggio.

Ma chi è il killer? Che cosa vuol fare, qual è il suo disegno? Le vittime, oltre ai tatuaggi, sembrano non avere nulla in comune. Continua a leggere