Un Club di assassini può essere davvero, davvero divertente.

Un mystery umoristico, un romanzo pieno di morti ammazzati e risate, per chi legge

Qualche sera fa ho ripreso un romanzo del 1951 di Pamela Branch, autrice nata in una facoltosa famiglia britannica che ha fatto di questo stile narrativo il suo punto di forza, scrivendo diversi libri sul genere, tra cui questo, intitolato Il Club degli assassini.

Il  volume è stato ripubblicato a marzo 2017 da Polillo Editore nella Collana I bassotti, e vale la pena di leggerlo, se già non l’avete fatto.

In una serata di pioggia, con luci soffuse, a letto, questa lettura non terrorizza, piuttosto fa sorridere.

Ci troviamo nel cuore di Londra, a Chelsea, dove Clifford Flush ha fondato il Club dell’Asterisco, esclusivo circolo in cui si può entrare a far parte solo se si è stati ingiustamente assolti da un’accusa di omicidio. Nessun refuso: proprio Ingiustamente.

Il Circolo in questione garantisce vitto e alloggio a vita. Sulla via del Club arriva Benji Cann, appena prosciolto, purtroppo però le stanze del Club dell’Asterisco sono esaurite, così Flush, che non vuole in alcun modo escluderlo, fa un accordo con i vicini, bizzarra coppia di artisti affittacamere, perché diano al nuovo assolto temporanea ospitalità.

In realtà Cann è molto titubante, non è certo di voler entrare in questa curiosa e certamente unica cerchia: vede nemici ovunque, non si fida di nessuno…anche se una certa Lilli, una donna provocante, sembra gradire non poco la sua presenza.

Stabilitosi così nella nuova dimora, Benji Cann, schivo e sospettoso,  si ritira nella sua stanza, sino a trovare la morte. Faceva bene ad essere sospettoso, dunque.

E non sarà l’unico a passare a miglior vita.

Da qui si susseguono morti apparentemente inspiegabili, in mezzo ad un’invasione di topi che corrono nelle intercapedini della casa e tanto arsenico sparso ovunque per farli fuori…loro si, volontariamente.

Tra la coppia di affittacamere, affittuari e “soci” del Club iniziano una serie di malintesi e trame per scaricare i morti da una parte all’altra  per togliersi di mezzo da scomodi omicidi e occultare i cadaveri.

C’è chi rivuole i suoi morti, c’è chi i morti non li vuole nemmeno immaginare. Una situazione a dir poco paradossale.

Un mystery umoristico riuscitissimo, in perfetto stile inglese, da leggere d’un fiato. Una trama, quella della Branch, costruita meticolosamente e perfettamente.

 

 

 

 

 

Pamela Branch

Il Club degli assassini

Polillo Editore – I bassotti

Traduzione di Bruno Amato

Pagine: 276

Prezzo: 16,40 euro

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