Intrighi e tradimenti tra Società e Fondi d’investimento.

Avvocato in capo societario e finanziario, Pietro Caliceti è anche uno scrittore che narra di un settore che ben conosce, rivelandone i lati più oscuri, portando i suoi lettori a conoscere dati e dettagli piuttosto rilevanti del mondo dell’economia e dell’ambito legale.

Già autore de L’ultimo cliente con la casa editrice Baldini&Castoldi, ha appena pubblicato il suo ultimo romanzo, BitGlobal: un noir ben riuscito in cui lo scrittore si rivela  ottimo insegnante della materia trattata: denaro, fondi d’investimento, studi legali, screzi e sgambetti, e Bitcoin, che per tanti rappresenta qualcosa di oscuro e poco comprensibile, probabilmente per via di quel senso di astratto che si porta dietro, nascosto dietro la rete, tra siti internet e pagine web accessibili a pochi.

Da Milano a Londra, tra il 2013 e il 2014, BitGlobal si svolge per lo più all’interno di due importanti studi legali, che hanno in comune un noto Avvocato, Greg Giuliani.

Giuliani lavora alla Ludovisi&Soci , che collabora con la londinese Lyndons, ed è impegnato nella prima SPAC (Special Purpose Acquisition Company) italiana, una sorta di Fondo d’investimento.

Il problema è che se non si trova al più presto una società su cui investire il denaro accumulato, il fondo avrà fine, bisognerà risarcire gli investitori, la pessima figura sarà assicurata e anche per lo Studio Ludovisi saranno tempi durissimi. Per di più, all’interno dello studio in cui lavora Giuliani si trova anche l’Avvocato Montalcini, e notoriamente i due non vanno d’accordo, anzi fanno di tutto per mandare a monte l’operato dell’altro.

Quasi allo scadere del termine per la SPAC, però, Della Rovere, manager di ottima famiglia  con incredibile fiuto per gli affari e a capo dello studio per cui Giuliani sta lavorando, sembra aver trovato un’azienda perfetta per tutti gli investitori, la BitGlobal.

La BitGlobal investe sul Bitcoin, che come dicevamo, è una moneta virtuale che sembra essere l’unica incredibile alternativa al sistema monetario corrente, un modo per eliminare le spese di commissione che ogni acquisto e transazione su internet inevitabilmente porta, a chi acquista e a chi vende.

Gli utili generati dal Bitcoin sono potenzialmente infiniti. Ma questa moneta può essere anche causa di immense truffe, proprio perché di tangibile non c’è nulla. Della Rovere però, messo davanti ai dubbi di Giuliani e del suo collaboratore Fabio Mengoni ,non si scoraggia per nulla, e decide di procedere con l’operazione. Così, dopo una due diligence, operazione sulla società per verificare che non ci siano intoppi, fatta in fretta e furia, nasce la prima Spac italiana.

Inizialmente tutto sembra procedere nel migliore dei modi, anzi, in maniera perfetta. Sono tutti entusiasti della Business Combination tra la Special One di Della Rovere e la BitGlobal degli inglesi Galsworthy e Dobson.

Ma come in tutti i noir degni di questo nome, e come l’economia e gli investimenti che non portano alcuna certezza, tutto ad un certo punto inizia a scricchiolare. Sino ad implodere. Il fondo collassa. Ma cosa è successo?

Chi c’è dietro a questo repentino crollo e alla rovina di Della Rovere e probabilmente dello Studio Ludovisi, Greg Giuliani in prima linea?

Caliceti come dicevamo sa spiegare molto bene, e anche il lettore che più ignora la materia soldi/banche/investimenti, è in grado di comprendere perfettamente di cosa si sta parlando, per godersi così appieno la trama del libro e i suoi personaggi, così ben delineati, i cui pensieri e sentimenti sono i rami che intrecciandosi danno vita alla storia.

 

 

Pietro Caliceti

BitlGlobal

Baldini&Castoldi

Pagine: 407

Prezzo: 18,00 euro

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