Quello scritto da Tom Wolfe è un quadro dissacrante di questo spaccato di società che in quegli anni, gli anni ’70, esibiva beneficenza e prendeva le parti delle minoranze sostenendo la loro causa perchè, appunto, andava di moda fare così.
Nel caso di questo breve romanzo la causa era quella delle Black Panther. Nel decennio tra il 1960 e il 1970 andava infatti di moda ospitare nei salotti che contavano gli appartenenti a questo movimento costituito da antimilitaristi di colore e hippy psichedelici.
Era un must, per le famiglie dell’alta borghesia, organizzare delle serate mondane con tanto di dibattiti, in cui gli ospiti d’onore erano appunto le Black Panther.
Wolfe in Radical chic racconta di questi eventi all’insegna di – Invita una Pantera al cocktail- : uno su tutti quello organizzato dal compositore Andrew Bernstein, meglio noto semplicemente come Stein, e da sua moglie, nell’attico di loro proprietà sito a Park Avenue, New York.
Un racconto che ha del surreale, un po’ preoccupante ma molto divertente, su questi gruppi di radicali nell’America di Nixon.
Movimenti con intenzioni e convinzioni serie si incontrano qui con chi poco o nulla sapeva della loro lotta ma nonostante questo li appoggiava, dando vita ad un quadro esilarante ottimamente descritto da Tom Wolfe.
Tom Wolfe
Radical chic
LIT
Pagine: 121
Prezzo: 7,90 euro