Adriano Angelini Sut, autore, traduttore e scrittore, ha regalato agli appassionati di biografie e magari della storia di Frankenstein la vita di Mary Shelly, l’autrice londinese del romanzo la cui fama è sopravvissuta costante nel tempo. Frankestein, pubblicato nel 1818, al tempo aveva fatto scalpore, per la trama che molti avevano criticato, reputandola scandalosa e demoniaca, per di più nata dalla mente di una donna.
Il libro di Angelini Sut, intitolato Mary Shelley e la maledizione del lago e proposto da Giulio Perrone Editore, tratta la tragica, appassionante e per tanti punti inquietante vita della scrittrice, a partire dai suoi genitori, William Godwin e Mary Wollstonecraft. I due, entrambe già autori, si conobbero nel 1791, ma si incontrarono e si innamorarono cinque anni più tardi, quando Mary aveva già una figlia, Fanny. I due erano anime libere, anarchici che non amavano le etichette, e nonostante la società guardasse a Mary come peccatrice e madre senza marito, lei non si curava troppo della cosa, e così anche William, che divenne poi suo marito e padre di Mary Wollstonecraft Godwin, che tutti conosciamo come Mary Shelley.
La nascita di Mary, però, coincise con la morte della madre, e con la conseguente disperazione del padre. La vita proseguì, in un modo o nell’altro. William si sposò nuovamente e diventò padre di altri due bambini, mentre Mary sentì dentro di sé , crescente, la necessità di evadere e scappare. Poi arrivò l’incontro con il grande amore, Percy Shelley, per l’appunto. La passione fra i due scoppiò immediatamente, tanto che decisero di scappare, aiutati dalla sorellastra di lei Claire, causando l’ira profonda del padre e uno scandalo a cui non sarebbero potuti sottrarsi mai.
Fu tutto molto complesso, e tra viaggi in Svizzera, in Italia e in giro per il vecchio continente, i problemi economici erano costanti, sopravvivere difficile. L’armonia tra i due venne messa più volte a dura prova.
Come se non bastasse la gelosia d Mary nei confronti di Claire, che credeva amante del marito, crebbe di giorno in giorno, portando a follia, disperazione, paure.
La biografia prosegue, romanzata a tratti e con tante ipotesi su fatti che presumibilmente sono accaduti ma di cui non si ha certezza. Mary e il marito furono perseguitati dalla morte, quella dei loro figli, che anno dopo anno, morirono per svariate malattie; ma la loro vita fu anche straordinaria e certamente unica, tra continui viaggi e amicizie come quella con Lord Byron, da cui Claire ebbe un figlio ( ma siamo sicuri fosse realmente suo?), ma che si vocifera fosse anche amante dello stesso Percy.
Nell’estate del 1816, sul lago di Ginevra, mentre fuori si scatenava un temporale, Mary, ospite di Lord Byron e John Polidori a Villa Diodati, insieme a marito e sorellastra venne coinvolta in una gara di scrittura, tema “il terrore”. Così, tra i fulmini e i tuoni, l’alcol e l’oppio, prese forma l’idea del primo romanzo fantascientifico della storia: Frankestein.
Certo Frankestein è stato un caso letterario, ma non è solo un racconto fantastico. Se si legge attentamente molti aspetti riguardanti il personaggio della Shelley riportano all’autrice stessa, figlia ripudiata, che cerca disperatamente di sopravvivere al peso schiacciante della solitudine.
La biografia scritta da Angelini Sut è colma di dettagli e appassionante, come la vita della Shelley e di Percy, che morì in un tragico incidente. Da leggere.
Adriano Angelini Sut
Mary Shelley e la maledizione del lago
Giulio Perrone Editore
Pagine: 200
Prezzo: 14,00 euro