Tra aprile e maggio del 1875 Rimbaud arrivò a Milano dopo un rocambolesco viaggio a piedi dalla Svizzera, e lì venne ospitato da una donna, una vedova dai punti misteriosi che abitava in Piazza Duomo al civico 39. Questa storia è stata raccontata da Edgardo Franzosini in un libro pubblicato da Skira intitolato per l’appunto Rimbaud e la vedova. Il poeta, allora ventunenne, era inquieto, convinto di non avere più nulla da dire, tantomeno da scrivere; per questo aveva iniziato a
Non si sa molto del soggiorno milanese dello scrittore, tantomeno le motivazioni che lo portarono in quel punto d’Italia, tranne che usava uscire senza copricapo procurandosi insolazioni e che probabilmente ha frequentato le biblioteche cittadine, essendo lui un cosiddetto topo da biblioteca. Di sicuro andò all’ufficio della Regia Posta, l’unico da cui potevano partire lettere per l’estero, da cui inviò una richiesta alla figlia di Ernest Delahaye per farsi inviare una copia di Une saison en enfer, stampata a sue spese nel 1873 a Bruxelles. Non si sa a chi volesse donare quel libro, ma si sa che di tutti gli scrittori allora in città, come Dossi e Verga, non incontrò
Franzosini in Rimbaud e la vedova si addentra in un piccolo mistero, affascinante mistero, cercando di comprendere le sue intenzioni e motivazioni. Ahinoi oggi lo stabile in cui la vedova lo ospitò non esiste più: insieme ai palazzi vicini venne infatti abbattuto per far spazio a immobili lussuosi.
Edgardo Franzosini
Rimabud e la vedova
Skira
Pagine: 96
Prezzo: 12,90 euro