Ma tu sei felice?

Saverio e Vincenzo si conoscono da molti anni e come tutti gli amici si confidano, si raccontano quello che succede nelle rispettive vite. Capita poi che le loro conversazioni si facciano serie, che uno dei due abbia un problema familiare, e cosi se ne parla per cercare conforto e consigli. Saltando però del tutto da un argomento all’altro perdendo completamente il punto della discussione. In maniera esilarante.

Saverio e Vincenzo sono i due protagonisti del romanzo in forma di dialogo Ma tu sei felice? di Federico Baccomo, da poco uscito per Solferino. Chi conosce lo scrittore sa quanto possa essere dissacrante, quanto sia tagliente la sua ironia. In questo ultimo libro non è da meno.

I due amici sono presumibilmente sui quarantacinque anni, vivono e lavorano a Milano, sono sposati, e Vincenzo è padre di Giulio, nove anni. E’ l’ora dell’aperitivo, zona Garibaldi, quando Vincenzo domanda a Saverio ” Ma tu sei felice?”. L’amico risponde ” dipende” .

Già, dipende. Perché di fatto, cos’è la felicità? Come si misura? Quello che rende felice me magari non rende felice te, magari qualcuno si accontenta e altri non si accontentano mai non trovandola mai, la felicità.

Il punto è che il figlio di Vincenzo a scuola è stato protagonista di un episodio che ha sconvolto il padre. Lui non sa come affrontare la cosa, allora ne parla all’amico d’infanzia. Che non gli da una risposta. O meglio, inizia col dargliela, poi perde il filo del discorso, parla della dieta iperproteica.

Poi riprende il discorso, Poi entrambe lo riperdono parlando delle loro scappatelle extraconiugali, del passato, del futuro, rivelano limiti e difetti, si danno ragione a vicenda, ma nemmeno troppa. Vincenzo e Saverio appaiono due caratteri dediti alla superficialità.

Una soluzione al problema di Vincenzo non arriva, dunque. Tantomeno una risposta vera e propria alla domanda ” ma tu sei felice?”. Cos’è la felicità? Provate a discuterne con un amico al tavolino di un bar, ora dell’aperitivo.