Il primo disastroso libro di Matt

Francesco Muzzopappa, scrittore barese, ha pubblicato con DeA Planeta un romanzo per giovani lettori che però anche da adulti si legge più che volentieri, tornando indietro con la mente a quando si era ragazzini, perché se i tempi cambiano, alcune dinamiche non lo fanno mai.

Ecco così Il primo disastroso libro di Matt, dove Matt è un tredicenne che frequenta le medie, un ragazzo simpatico, sveglio, che vorrebbe spesso comportarsi bene ma non sempre ci riesce, anche inconsapevolmente. Come quando per sbaglio incendia le siepi del giardino del vicino di casa. Inutile dire che la madre e il padre di Matt non la prendono molto bene, così lo mettono in castigo, gli tolgono il cellulare, ma peggio del peggio, lo costringono a dare una mano in un centro per anziani per un intero mese.

Un incubo vero e proprio.

E poi c’è la scuola, ed è qui che ci si può rivedere, tredicenni come siamo stati tutti: con i professori amati e odiati, con i soprannomi più cattivi che si possano immaginare, con i gruppetti dei più influenti della scuola e la classifica delle ragazze più belle. E magari con quell’amico di sempre che ad un tratto non ci parla più e non si sa assolutamente il perché. Situazioni comuni, che vengono qui raccontate da Muzzopappa con un’ironia (non nuova per chi conosce l’autore) meravigliosa.

Matt racconta al lettore tutto ciò che gli accade, dai suoi problemi con i bulli alle sue prime cotte, sino a quei vecchietti, che se all’inizio sono una tortura, poi diventano persone speciali, amici.

Il protagonista sembra un po’ goffo, ma in realtà è ben più scaltro di quanto pensi lui stesso. Avrà tempo per capirlo, anche grazie alla sua migliore amica Rebby, con la quale  le situazioni che appaiono insostenibili poi trovano una soluzione.

La storia di Matt è divertente, tenera, e la bravura di Muzzopappa è riuscire a far raccontare ad un tredicenne la sua storia, senza forzature.

 

Francesco Muzzopappa

Il primo disastroso libro di Matt

DeA Planeta

Pagine: 283

Prezzo: 14,90 euro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *