Valeria Fonte, classe 1998, è molto attiva nella lotta contro le discriminazioni, e tra le tante cose che fa in proposito, ha pubblicato con DeAgostini Ne uccide più la lingua, Smontare e contestare la discriminazione di genere che passa per le parole.
Capita di frequente alle donne di sentirsi dire frasi come “Cerca di passarci sopra, dai. Non dovevi vestirti così. Potevi dire no. Lo stupro è un’altra cosa. Perché non hai denunciato? “
Parole a cui le ragazze, secondo molti, dovrebbero abituarsi senza lamentarsi troppo, perché sono così comuni e quotidiane che non stupiscono più.
Ma non va bene, la violenza che passa per le parole è atroce e pericolosissima.
Bisogna ricordare che sono mai solo parole: “Ne uccide più la lingua”, perché tutto ciò che ci permettiamo di dire legittima ciò che ci permettiamo di fare. Le parole che abbiamo a disposizione danno una forma ai nostri pensieri e plasmano la realtà. C’è un solo modo per debellare l’odio di genere che passa per le parole: imparare a riconoscerle, decostruirle e cambiarle.
Valeria Fonte ci guida in un’analisi arrabbiata, minuziosa e lucidissima di tutti i discorsi scorretti – che siano apertamente violenti o sottilmente discriminanti – che leggiamo e ascoltiamo ogni giorno, e che non possiamo più accettare. Smontandoceli davanti agli occhi, ci aiuta a capire come rispondere e come difenderci. Perché le uniche parole con cui dobbiamo parlare, oggi, sono le nostre.
Valeria Fonte
Ne uccide più la lingua
DeAgostini
Pagine: 233
Prezzo: 16,90 euro