Casolo entra nella mente del suo protagonista con chirurgica empatia. Non lo assolve, non lo accusa. Lo osserva. Ne segue i ragionamenti, le giustificazioni, la discesa senza freni in un abisso dolce come una carezza. Il suo stile è essenziale, pulito fino al midollo, e proprio per questo tagliente. Non c’è una riga di troppo, e ogni frase sembra scritta per trattenere il respiro.

Tra la nebbia di una provincia un po’ bigotta e sonnacchiosa, Il Truffatore mette in scena una danza lenta tra due solitudini. Nessuno è buono, nessuno è cattivo. O forse tutti sono tutto, in percentuali diverse, in momenti diversi. Casolo non cerca mostri: cerca esseri umani nel momento in cui smettono di difendersi. E ci riesce.
Il risultato è un romanzo inquieto, e lucidissimo.
Francesco Casolo
Il truffatore
Feltrinelli
Pagine: 272
Prezzo: 19,00 euro