Bisogna stare attenti ai sentimenti che offuscano il giudizio, che rischiano di mettere a repentaglio la propria carriera, o peggio, l’intera esistenza. Ed è ciò a cui dovrebbe stare attenta Sabina, commissario di polizia a Roma, protagonista di Il predatore di anime di Vito Franchini ( Giunti ). Sabina è una giovane donna, sta facendo una brillante carriera, ma la sua relazione con un PM sposato diventa un problema, perché lui, Roberto, le piace davvero, e sembra che il suo sentimento sia ricambiato, ma c’è sempre una famiglia da rispettare.
Un giorno Sabina viene chiamata per la morte di due coniugi, sembra un caso piuttosto chiaro: omicidio suicidio, il marito ha ammazzato la moglie e poi si è tolto la vita. Tutto semplice anche se Sabina in realtà si rende conto che ci sono dettagli poco chiari, qualcosa che non torna, ma che decide di archiviare optando per la soluzione più facile. Ed è da qui che nascono molti errori. Da qui e dai sospetti che iniziano a ricadere su Nardo Baggio, operatore Shiatsu che conosceva marito e moglie defunti e che proprio il giorno della loro morte aveva sentito entrambe, separatamente. Sabina cerca di capire ci sia Nardo, un uomo incredibilmente affascinante e apparentemente molto sicuro di sé, e infatti ben presto scopre che il suo vero lavoro, anzi, la sua vocazione, è quella di aiutare le donne in difficoltà, minacciate da uomini, ex mariti e fidanzati, vittime di stalking per cui lo stato non fa quasi nulla.
E di lì a poco, complice anche la sua rottura improvvisa col PM, Sabina si ritroverà ad avere a che fare con Nardo quasi quotidianamente, avrà bisogno di lui perché qualcuno ha iniziato a perseguitarla e per di più le hanno dato qualche giorno di ferie al seguito dei quali sarà rimossa dal suo incarico, almeno temporaneamente.
Sabina e Nardo diventano una sorta di squadra, in cui lei aiuta lui e lui aiuta lei. Sabina si rende conto che Baggio ha delle incredibili capacità di persuasione, è scaltro e con profonda conoscenza dell’animo umano riesce a dominare la mente delle donne che gli chiedono aiuto e degli uomini che le perseguitano e le spaventano. Con metodi poco ortodossi, Nardo riesce a sventare addirittura femminicidi dovuti all’ossessione di uomini che non sanno accettare la parola “no”.
Sabina sa che vuole aiutare Nardo, le sue imprese in fondo sono nobili, ma intravede un lato oscuro di quell’uomo che sembra conoscere così bene ciò che viene definito amore tanto da pensare che l’amore in realtà non esista, troppo cinico per quello che ogni giorno vede, ma con un qualcosa di indecifrabile che la affascina in modo unico e nello stesso tempo la mette in guardia.
Vito Franchini nel suo romanzo d’esordio ha scritto un thriller brillante, che si legge velocemente, e ha dato vita a personaggi che in qualche modo creano inquietudine nel lettore, che si ritrova a dar loro ragione e poi torto, cercando di capire chi siano realmente.
Il predatore di anime
Vito Franchini
Giunti
Pagine: 390
Prezzo: 16,90 euro