Letti a Letto

L’inconveniente della morte

Sembravano in pensione definitiva, a godersi la placida noia dei giorni tutti uguali e i piccoli guai dell’età che avanza, e invece rieccoli: Pammattone, Santoro e Mignogna, alias Semolino, Maalox e Kukident. Con L’inconveniente della morte (TEA), Roberto Centazzo firma il settimo capitolo della saga della Squadra speciale Minestrina, ma stavolta la scampagnata investigativa prende una piega cupa e seria. È settembre, il momento in cui tutto ricomincia, anche per loro. Genova e Savona  a fare da palco ad una storia in cui i toni da commedia si impastano con quelli del noir sociale.

Il caso che riporta i tre ex poliziotti sulla scena è l’omicidio brutale della dottoressa Silvia Martini, strangolata davanti al portone di casa nel centro storico genovese. La vittima lavorava all’ospedale di Savona e conduceva una vita apparentemente irreprensibile. Il primo sospettato è l’ ex marito, un vigile del fuoco con gravi problemi economici dovuti  alla separazione, con un presente precario e molti motivi per essere arrabbiato. Ma il pompiere i è anche un vecchio amico, e i nostri tre, ormai diventati volti noti grazie alle ospitate televisive in una trasmissione locale d’inchiesta, decidono di metterci la faccia: vogliono vederci chiaro, stavolta anche per salvare una reputazione.

A rafforzare il team investigativo arriva un nuovo personaggio: Marco Raffa, giornalista d’inchiesta anche lui da poco in pensione, che riceve una telefonata anonima su presunti scandali legati all’ospedale di Savona. Errori medici, denunce insabbiate, una rete di silenzi e responsabilità mai chiarite. Raffa fiuta il legame tra la morte della dottoressa e il marcio che potrebbe nascondersi sotto il camice bianco.

Così tra vicoli antichi e ospedali moderni, la Squadra si rimette in moto. Ma questa volta lo scenario è più fosco: la stanchezza si fa sentire, le energie sono meno, la disillusione è dietro l’angolo. Pammattone ha la sua dieta da rispettare, Maalox combatte con la gastrite e con l’arrivo (forse) di un nipote che gli sconvolge i pensieri, mentre Kukident ha appena chiuso, o forse no, una relazione per ritrovarsi a giocare ai fidanzatini con un’ombra del passato. Tutti e tre avvertono il peso degli anni, ma nessuno si tira indietro. Perché quando un’ingiustizia bussa alla porta, anche se sei fuori servizio da un pezzo, l’istinto è quello di rispondere.

Centazzo non tradisce il suo stile: dialoghi rapidi, humour in punta di fioretto, personaggi che sembrano usciti da una chiacchiera al bar ma che sanno infilarsi nei punti giusti della società per raccontarne crepe e storture. La malasanità, il potere che protegge se stesso, i torti nascosti sotto una coltre di burocrazia: L’inconveniente della morte è tutto fuorché un giallo di contorno.

Roberto Centazzo

L’inconveniente della morte

TEA

Pagine: 240

Prezzo: 16,00 euro

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