Torna Lolita Lobosco, la commissaria barese nata dalla fantasia e dalla penna di Gabriella Genisi e portata poi sul piccolo schermo con l’attrice Luisa Ranieri.
In Terrarossa ( Sonzogno) ecco dunque Lolita in una versione estiva ma non
Lobosco è stata richiamata in città per via di quello che si pensa sia stato un suicidio: nella rimessa della nota azienda agricola Terrarossa è stato ritrovato il corpo di Suni Digioia, giovane imprenditrice. Sulla porta d’ingresso, in rosso, è stata scritta la frase “Entrate, mi sono impiccata”.
Sulle prime Lolita non si spiega il motivo del suo rientro, richiesto a gran voce, ma ben presto si rende conto che quello di Suni non è stato affatto un suicidio, e ha ragione: l’autopsia lo conferma.
Suni Digioia poteva aver dato fastidio a più di una persona, era nota in città, attivista per i diritti dei braccianti, ecologista convinta, per di più amante di un
I pettegolezzi a Bari non solo si diffondono ma non accennano a smettere, e sotto il sole caldo e il mare luccicante in molti sono pronti a mettere in giro cattiverie e dicerie sul conto della defunta. Lolita vuole vederci chiaro, non si accontenta di semplici voci. E così si ritrova a scavare in un mondo difficile e terribile come quello del caporalato.
Lolita Lobosco torna ( e noi ringraziamo Gabriella Genisi!) e lo fa come sempre, con il senso della giustizia che la contraddistingue, con una buona dose di insofferenza verso chi non ha rispetto per il prossimo, e con complicazioni amorose, il tutto condito dai profumi dei pomodori, rossi come il sangue, e come la terra, e buoni come solo una terra come la Puglia può dare.
Gabriella Genisi
Terrarossa
Sonzogno
Pagine: 192
Prezzo: 15,00 euro