In silenzio si uccide

Il cadavere senza vestiti di una giovane donna, molto truccata e con una lettera tatuata su una natica viene ritrovato sulla tomba di Jón Sigurðsson, eroe nazionale islandese. Così ha inizio il noir di Arnaldur Indridason intitolato In silenzio si uccide ( Guanda).

Ad un primo esame l’omicidio sembra essere avvenuto per strangolamento, così almeno dice l’autopsia che rivela anche l’anoressia della ragazza e il fatto che utilizzasse droghe. Su tutto il suo corpo, poi, sono evidenti segni di violenza.

Ma c’è un motivo per cui il cadavere è stato messo proprio lì, su quella tomba? C’è un valore simbolico per questo gesto?

Le indagini vengono affidate a Erlendur Sveinsson e Sigurður Óli che possono tra l’altro contare sull’aiuto di Eva Lind, la figlia di Erlendur, che purtroppo, come il padre sa, frequenta le stesse brutte compagnie della vittima.

L’aiuto di Eva si rivela preziosa, e in poco tempo i due detective arrivano all’identità della ragazza: Birta era il suo nome, aveva solamente ventidue anni. Le piste conducono verso il sottobosco della droga e della prostituzione, in un mondo in cui uomini ricchi e spietati si comportano da padroni, senza rispetto per la vita degli altri. Ma non bisogna fermarsi a prime impressioni, l’assassino infatti potrebbe essere qualcuno di insospettabile.

Nella  seconda indagine dell’ispettore Erlendur, il poliziotto in perenne lotta con i fantasmi del passato e con la sua inadeguatezza di padre, il lettore si immerge in un’analisi  delle più terribili perversioni umane. Erlendur si trova a scontrarsi con le promesse tradite di una intera generazione di giovani alla deriva, in un paese che ha sacrificato la propria identità e i propri valori.

Arnaldur Indridason

In silenzio si uccide

Guanda

Pagine: 272

Prezzo: 18,00 euro

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