Carlo III

“London Bridge is down”. E’ questa la frase in codice che l’8 settembre 2022 ha annunciato la morte della regina Elisabetta ii, la monarca più longeva della storia del Regno Unito.

Da quel momento il primogenito di della Regina e del Principe consorte Filippo, è diventato Re. Un’attesa per il trono che sembrava non dovesse arrivare mai, l’età avanzata di Carlo ha fatto pensare molti e a più riprese, che forse William, suo figlio, potesse diventare il Re d’Inghilterra al posto suo. Ma non è stato così, e con la moglie Camilla, diventata a sorpresa Regina Consorte, hanno preso il loro posto. Già, Camilla, quella figura a lungo vista con antipatia e sospetto da molti.

Ma chi è davvero Carlo III? Lo racconta Vittorio Sabadin, giornalista a lungo corrispondente de La Stampa dal Regno Unito e oggi al Messaggero con un libro pubblicato da Utet.   Continua a leggere

Il pianista di Hitler

Una storia vera e documentata, affascinante come sanno essere le storie che nascono dai periodi storici più complessi e travagliati.

E’ Il pianista di Hitler di Thomas Snégaroff ( Feltrinelli), la biografia di Ernst Hanfstaengl, per tutti Putzi.

21 novembre 1922, Monaco: una folla ascolta Hitler che parla dei diritti dei lavoratori, della società che vuole creare, dei cambiamenti. Tra queste persone c’è proprio lui, Ernst Hanfstaengl, trentacinquenne appartenente ad una nota famiglia di mercanti d’arte, vicino di casa di Thomas Mann, cresciuto tra America e Germania. Un uomo alto alto e ironico, Putzi, nazista della prima ora. Continua a leggere

Il digiunatore

Una storia originale, conosciuta da pochi, portata alla luce dall’autore Enzo Fileno Carabba in Il digiunatore ( Ponte alle Grazie).

Il digiunatore in questione è di fatto uno dei più grandi digiunatori della storia: Giovanni Succi.

Giovanni è vissuto a metà ottocento, nato a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori.

Ma lui già da piccolo ha invertito la rotta, quando un giorno, mentre mamma e nonna gli stavano dando da mangiare disse “Oppa oba”. Troppa roba. Continua a leggere

Belle Greene

Tra cultura, libri, bellezza e bugie è ambientato il romanzo di Alexandra Lapierre intitolato Belle Greene. Una storia vera e sconvolgente, quella dell’affascinante  e anticonformista Belle, che per tutta la vita ha mentito sulle sue origini.

L’autrice ha impiegato tre anni per scrivere questa biografia pubblicata in Italia da e/o.

New York, primi novecento: Belle Greene è una ragazza da sempre appassionata di libri, assetata di sapere, ed è bella, tanto da far girare la testa a tutti gli uomini. La sua pelle ambrata però nasconde un segreto, lei non è bianca, ma afroamericana, figlia di un uomo intelligente e in gamba, per di più attivista nero. E il suo cognome era Greener, non Greene. Quando abbandonò la famiglia la moglie e i figli decisero di cambiare nome e staccarsi completamente da ciò che sono sempre stati. Perché? Il motivo va cercato nella storia, quando con la schiavitù negli Stati Uniti i padroni bianchi abusavano delle loro schiave, dando così vita a figli che spesso perdevano il colore scuro, e in tutto e per tutto sembravano bianchi.

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Jeanne Moreau

La scrittrice e storica  Lisa Ginzburg ha “incontrato” Jeanne Moreau per la prima volta attraverso il film di François Truffaut Jules e Jim: lo ha visto al cinema, a Roma.

Da quel momento in svariati periodi della sua vita ha pensato a lei come un modello a cui guardare: donna libera, colta, intelligente.

Oggi Ginzburg racconta l’attrice, cantante e regista, che a dispetto di ciò che l’opinione pubblica ha sempre detto di lei, si definiva “seria come un Papa”, attraverso un libro pubblicato da Giulio Perrone Editore, grazie al quale conosciamo una donna che sin da bambina amava passeggiare nei boschi imparando tutto sulla natura, una ragazzina che amava leggere specie la Bibbia , ad alta voce e con troppa enfasi, tanto da immaginare un futuro da religiosa. Continua a leggere

Io sono la mela

Di Saffo non sappiamo poi molto, ma qualcosa si. Ed è per questo che la giornalista Beatrice Masini, con l’illustratrice Pia Valentinis, ha deciso di realizzare un volume molto interessante, molto poetico, come si confà al soggetto, basandosi su ciò che di Saffo è arrivato sino a noi per poi usare la fantasia.  

Pubblicato da rueBallu Edizioni, il libro, Io sono la mela,  racconta appunto la vita di Saffo, dalla nascita, quando la madre Cleide e il padre Scamandrio l’hanno vista nascere, con quei colori scuri, quei capelli ricci e quegli occhi neri come sassi, così poco da Dea.

Ma Saffo, bellissima e intelligente, non aveva nulla di  comune, la chiusura in un gineceo sarebbe stata una condanna. Così lei ha trovato il suo modo, la sua strada per portare le sue idee e trasmetterle alle altre donne, alle bambine. Una via su tutte, la scrittura. Così nascevano i suoi versi. Continua a leggere

A Londra con Virginia Woolf

Di Virginia Woolf per fortuna ci sono rimaste le opere: titoli come La Signora Dolloway, Gita al faro, Orlando, Una stanza tutta per sé. E se è vero che attraverso le grandi opere  possiamo intuire qualcosa su chi le ha scritte, conoscere gli autori nella loro intimità è qualcosa di unico, perché molto spesso proprio la loro vita è già un romanzo.

Ed è ciò che accade qui, in A Londra con Virginia Woolf di Cristina Marconi ( Giulio Perrone Editore), saggio in cui Marconi ci racconta Virginia dall’ infanzia alla morte, di una famiglia incredibilmente allargata per l’epoca, i continui cambi di residenza sino i suoi demoni, le sue visioni, i dottori che volevano per lei una vita tranquilla e ritirata, quando lei invece non ha mai potuto fare a meno della città, Londra, e del suo fermento, dei suoi salotti, della sua vivacità, delle serate che diventavano mattine, delle feste e di tutto ciò che era movimento. Continua a leggere

Alla ricerca di Nino Manfredi

Il 22 marzo 1921 nasceva Nino Manfredi. Cento anni fa.

Non è perciò un caso che Andrea Ciaffaroni, tra i massimi esperti di comicità in Italia, abbia perciò deciso di realizzare un tributo, una biografia incredibilmente dettagliata, dedicata proprio all’attore e intitolata Alla ricerca di Nino Manfredi ( Sagoma).

Manfredi è stato il contrario del mattatore, il contrario di quelli che sono stati definiti i “colonnelli” del cinema nostrano, da Sordi a Gassman sino a Ugo Tognazzi.

Manfredi, che come scrisse Gian Luigi Rondi lavorava “vietandosi di dominare la scena (e poi lo schermo), ma imponendosi molto di più con il garbo e addirittura i silenzi che non con la spavalderia”. Continua a leggere

Perché ti ho perduto

La poesia, la follia, l’infanzia dura con la guerra in corso. Fa tutto parte del bagaglio di Alda Merini, la poetessa dei Navigli, tanto cara non solo ai milanesi ma a tutti gli italiani che possono godere ogni giorno delle sue opere. Ma come sono nati i suoi scritti? Lo racconta in maniera altrettanto poetica Vincenza Alfano in un libro edito da Giulio Perrone intitolato Perché ti ho perduto. Una biografia liberamente ispirata in cui fa capolino, prendendosi poi la scena, l’amore.

Alda Merini era una voce libera, non amava e non sottostava ai compromessi: non ci stava, a seguire le regole. Rivelazione del Cenacolo di Giacomo Spagnoletti, Alda divenne l’amante di Giorgio Manganelli, sposato, con una famiglia, al quale aveva donato tutta sé stessa sapendo di andare incontro alla sofferenza, che svaniva però ad ogni loro incontro. Continua a leggere

I miei giorni nel Caucaso

Nel 1954 Banine ( pseudonimo di Umm-El-Banine Assadoulaeff (Baku, 1905 – Parigi, 1992), autrice di origini azere,  pubblicò la sua autobiografia intitolata I miei giorni nel Caucaso, ottenendo un grande successo.

Oggi questo libro, tra storia e ironia,  è pubblicato in Italia da Neri Pozza. Il memoir racconta la famiglia di Banine, la sua immensa ricchezza scomparsa nel tempo, cominciata con il bisnonno dell’autrice, che si chiamava Assadullah, ovvero “amato da Allah”. Un nome profetico: l’uomo infatti era nato contadino, e  morì milionario grazie al petrolio zampillato dal suo campo pieno di sassi tra i quali le sue pecore pascolavano.

Quella di Banine era certamente una famiglia unica, composta da personaggi carismatici, intriganti. A Baku, dove Banine nacque nel 1905, la popolazione era per lo più composta da azeri e armeni: questi ultimi sterminavano gli azeri per vendicarsi di passati massacri. Continua a leggere