Nel 1952 a New York il Barbizon Hotel era abitato da giovani ragazze lavoratrici, i piani erano suddivisi per professione, e uno era dedicato alle modelle, le cosiddette bambole. Tra loro, per mancanza di stanze negli altri piani, si ritrovava Darby McLaughlin, arrivata in città dall’Ohio per frequentare la scuola per segretarie d’azienda. Darby era timida, impaurita dalla metropoli, si sentiva sola e così distante dalle inquiline dalle gambe da fenicottero, coinvolte nella mondanità e strizzate dentro abiti sgargianti ed elegantissimi.
Il libro che narra tutto questo è La casa delle bambole di Fiona Davis, in uscita oggi per HarperCollins. Ma quella sopracitata è solo una parte della storia, perché la scrittrice ci porta subito dopo ai giorni nostri, nel 2016. Continua a leggere