Ci sono zone d’Italia dove il giorno più atteso dell’anno dai più piccoli non è il 25 dicembre, ma il 13. Non Natale, ma Santa Lucia, che nella notte più lunga dell’anno porta magici doni a tutti i bambini.
Una di queste zone è Brescia, città in cui è ambientato Il bosco di Mila, libro scritto da Irma Cantoni. Il romanzo, vincitore del Premio Fai viaggiare la tua storia, organizzato da Libromania in collaborazione con Autogrill, DeA Planeta Libri e Newton Compton Editori, è un giallo ben riuscito, un thriller ben studiato che tiene alta sino alla conclusione l’attenzione del lettore.
Come dicevamo, è la notte di Santa Lucia e tutte le case sono illuminate per le feste, i ragazzini attendono con ansia l’arrivo dei regali, svegli e agitati sotto le loro coperte. Tutti tranne una: Mila.
Mila è scomparsa da qualche ora, durante una gita scolastica nel bosco di Mompiano. Insieme a lei, si scopre poco dopo, una sua amica e compagna di origini orientali.
Mila di cognome fa Morlupo, la sua famiglia è tra le più in vista, ricche e influenti in città. Sua madre si chiama Alexandra, figlia di un funzionario russo trasferito a Berlino e di una donna tedesca della Ddr. Quando il padre aveva tentato di oltrepassare la cortina di ferro la vita di Alexandra era precipitata, portandola in un grigio e desolante orfanotrofio. Alexandra si è sposata con Corrado, figlio di Manlio, ex professore e commerciante di oggetti preziosi, che a diciotto anni era stato mandato a Londra dal padre, apparentemente per farlo disintossicare dall’abuso di stupefacenti.
Nessuno in casa Morlupo si da pace, ovviamente. Dove è finita Mila? E’ stata rapita per via del suo cognome, per la ricchezza della sua famiglia? E cosa c’entra la sua amica?
Ad indagare c’è il Capo Commissario Vittoria Troisi. Romana, ancora sopraffatta dall’inverno del nord Italia, Vittoria normalmente si occupa di omicidi e quando viene messa sul caso di Mila è riluttante, anche perché non vuole pensare che la piccola sia stata uccisa. Tuttavia è quasi certa che non sia andata così, perché alcune visioni la accompagnano, suggerendole anche cosa dire e cosa non dire e soprattutto a chi.
A lavorare con la Troisi c’è Mirko Rota, giovane agente con cui evidentemente ha un certo feeling , ben descritto dalla Cantoni, fatto di battute e frecciatine che solo due persone che si intendono possono farsi a vicenda.
Tra ricerche nei boschi giorno e notte, continue visite alla grande villa Morlupo e la ritrosia del capostipite della famiglia a parlare con la polizia, tra lettere arrivate non si sa come e da chi che forse contengono richieste di riscatto, la soluzione per la Capo Commissario sembra lontana e difficile. Ma con molto spirito d’osservazione e l’aiuto della stessa Mila, Vittoria e Mirko riescono a mettere insieme pezzi e moventi. Moventi che arrivano addirittura dagli anni di piombo e ancor prima, dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Perché si può provare a seppellire il rancore, ma ad un tratto questo si farà strada tra sotterranei per tornare in superficie, mostrando la vera natura delle persone. La famiglia di Mila ha molto da nascondere e dichiara molto poco, ma certamente i suoi componenti sono più fragili di quanto non vogliono far credere. Tutti tranne Mila.
Bella e avvincente lettura.
Irma Cantoni
Il bosco di Mila
Libro Mania- DeA Planeta Libri
Pagine: 364
Prezzo: 9,90 euro