C’è un evidente tributo a Dieci piccoli indiani di Agatha Christie nell’ultimo romanzo del giallista Paolo Roversi che si intitola Addicted. Pubblicato da SEM, questo romanzo è un vero domino di morti, per cui è sempre più difficile capire chi sia l’assassino, e cosa abbiano in comune tutti gli assassinati. La verità è che apparentemente non li lega niente: non il lavoro, non la nazionalità, non l’età. Ma una cosa c’è: sono tutti addicted. Cosa significa? Significa che ognuno di loro è ossessionato. Ognuno da qualcosa di diverso, ma qualcosa che gli impedisce di vivere normalmente.
Rebecca Stark è una brava e nota psichiatra londinese, riuscita ad ideare un modo per liberare i suoi pazienti dalle loro psicosi, per sempre. Sembra una cosa incredibile e fantastica, e infatti, per questo importante lavoro, un suo ex paziente, un magnate russo di nome Grigoriy Ivanov, le propone di guidare una nuova clinica che si trova in Italia, in Puglia per la precisione: una magnifica masseria che il russo, devoto a Rebecca, ha acquistato per dare il via ad una serie di centri dove le persone possano disintossicarsi una volta per tutte dai loro demoni: il sesso, il gioco, la droga, la tecnologia. Continua a leggere