Addicted. E’ possibile liberarsi dalle ossessioni?

C’è un evidente tributo a Dieci piccoli indiani di Agatha Christie nell’ultimo romanzo del giallista Paolo Roversi che si intitola Addicted. Pubblicato da SEM, questo romanzo è un vero domino di morti, per cui è sempre più difficile capire chi sia l’assassino, e cosa abbiano in comune tutti gli assassinati. La verità è che apparentemente non li lega niente: non il lavoro, non la nazionalità, non l’età. Ma una cosa c’è: sono tutti addicted. Cosa significa? Significa che ognuno di loro è ossessionato. Ognuno da qualcosa di diverso, ma qualcosa che gli impedisce di vivere normalmente.

Rebecca Stark è una brava e nota psichiatra londinese, riuscita ad ideare un modo per liberare i suoi pazienti dalle loro psicosi, per sempre. Sembra una cosa incredibile e fantastica, e infatti, per questo importante lavoro, un suo ex paziente, un magnate russo di nome Grigoriy Ivanov, le propone di guidare una nuova clinica che si trova in Italia, in Puglia per la precisione: una magnifica masseria che il russo, devoto a Rebecca, ha acquistato per dare il via ad una serie di centri dove le persone possano disintossicarsi una volta per tutte dai loro demoni: il sesso, il gioco, la droga, la tecnologia.

Rebecca accetta di buon grado, portandosi dietro il suo fedele infermiere Dennis, e dopo di lei alla masseria arrivano Lena Weber, ossessionata dalla perfezione fisica, Jian Chow, hacker voyeur, Rosa la tecno dipendente; Claudio Carrara, giocatore d’azzardo compulsivo e Julie Arnaud, manager ninfomane;
Tim Parker, un trader cocainomane e, infine, Jessica De Groot, anoressica.

Non tutti i pazienti sono arrivati lì per propria volontà, alcuni sono stati costretti da familiari e amici, e il fatto di rimanere  chiusi nello stesso posto, pur bellissimo, per tanto tempo senza possibilità di contattare l’esterno in alcun modo, sembra un incubo.  Ma nonostante le normali difficoltà , all’inizio sembra che il lavoro di Rebecca inizi a dare i suoi frutti: i patti sono chiari, nessuno è in trappola, i pazienti scelti da Rebecca e il suo staff sono ovviamente liberi di andarsene. Perciò, quando accade che due di loro scompaiano, nessuno si preoccupa più di tanto. Ma nessuno è scomparso in verità, i corpi senza vita sono ancora nella residenza pugliese. E piano piano tutti sembrano morire, e complice la pioggia battente e la mancanza di elettricità, Rebecca e i pochi sopravvissuti non hanno modo di scappare o contattare nessuno.

Roversi, con la sua oramai nota scrittura, rapida ed efficace, ha reso sì omaggio alla Christie, ma in un modo tutto suo, in chiave moderna, un meccanismo basato sulle complessità della società di oggi. Eppure ci sono dei capitoli che ci portano indietro nel tempo, in un bosco dove si è consumato un orribile delitto.

Mettere insieme i pezzi per il lettore non è facile, un bravo autore di thriller non vuole svelare l’assassino fino all’ultimo, ma certamente mette in tavola le carte per farlo, e qui ogni carta porta un’incredibile senso di angoscia e la necessità di arrivare al tassello successivo.

Paolo Roversi

Addicted

SEM

Pagine: 192

Prezzo: 16,00 euro