La carta da parati gialla e altri racconti

La carta da parati gialla e altri racconti di Charlotte Perkins Gilman, pubblicato da Lorenzo de’ Medici Press, è una raccolta potente e significativa che continua a risuonare attuale. Gilman, una delle figure chiave nella letteratura femminista, utilizza la sua penna per sfidare le convenzioni sociali e promuovere l’uguaglianza di genere.

Il racconto principale, La carta da parati gialla, pubblicato per la prima volta nel 1892, è una critica feroce delle aspettative di genere e un’esplorazione della lotta per l’autodeterminazione della donna. Basato sull’esperienza personale di Gilman, il racconto descrive una donna costretta a seguire una “cura” per la depressione post-partum che la conduce lentamente alla pazzia, riflettendo così la mancanza di comprensione e l’oppressione a cui le donne erano sottoposte.

Questa raccolta non si limita a raccontare la sofferenza, ma diventa una denuncia vibrante dei soprusi e delle ingiustizie subite dalle donne. I nove racconti inclusi, alcuni dei quali tradotti per la prima volta in italiano, mettono in luce una vena letteraria autentica e incisiva, priva di vincoli retorici e focalizzata su un messaggio morale di grande rilevanza.

Charlotte Perkins Gilman, nata nel 1860, si è trasformata in una paladina dei diritti sociali partendo dalle sue dolorose esperienze personali. La sua lotta contro i pregiudizi e le sopraffazioni è stata instancabile e il suo messaggio, forte e diretto, continua a essere di scottante attualità. Gilman non si limitò a scrivere, ma fu anche un’attivista impegnata accanto alle suffragette e nella lotta per l’abolizione delle leggi razziali, dimostrando un impegno globale per l’uguaglianza.

Oltre ai racconti, Gilman ha pubblicato numerosi saggi, articoli, poesie e altri scritti. Il suo saggio Women and Economics del 1898 rimane un’opera fondamentale nella discussione sul ruolo economico delle donne nella società.

Charlotte Perkins Gilman

La carta da parati gialla e altri racconti

Lorenzo De’Medici Press

Pagine: 89

Prezzo: 13,00 euro

La stanza di Natalia

Isabella ha solo dieci anni quando il suo mondo si sgretola. La madre abbandona improvvisamente la famiglia e il padre, incapace di affrontare la situazione, decide di mandarla  a Torino dai nonni  materni per l’estate. È il 1981, e Isabella lascia la sua Agrigento, ignara che questo viaggio cambierà la sua vita per sempre. A Torino, la aspettano lo zio Alfredo, di cui è un po’ innamorata, il nonno Pacifico, e la nonna Antonia, una donna generosa e capace di inventare storie per alleviare il peso di un’esistenza faticosa. Antonia lavora come donna delle pulizie alla casa editrice Einaudi e ogni giorno porta a casa racconti strabilianti su celebri autori come Calvino, Morante e Ginzburg.

La fantasia di Antonia diventa un’ancora di salvezza per Isabella, che si rifugia nelle storie della nonna per sfuggire all’indifferenza degli adulti e alle loro logiche odiose. Tuttavia, il dolore per l’abbandono della madre e l’incomprensione del padre la feriscono profondamente. Un giorno, spinta dalla sua indole ribelle, Isabella compie un gesto sorprendente che la aiuterà a fare pace con sé stessa e con il mondo degli adulti.

Monica Gentile, con La stanza di Natalia (Giunti), esplora la forza dell’immaginazione attraverso gli occhi di una bambina.

Ospite in villa

Una notte del dicembre 1965, nella lussuosa villa della famiglia Massetti a Nobiello, sul lago di Como, qualcosa di terribile accade. I gemelli Riccardo e Camilla sono impazienti per i regali di Natale, mentre la madre, Clara Airoldi, una nota scrittrice, è chiusa nella sua stanza per terminare il romanzo atteso dall’editore. Il padre, gli zii  e la suocera sono tutti presenti in quella notte fatidica, quando un evento sconvolgente segna l’inizio del racconto.

Saltiamo avanti di cinquant’anni. Siamo a Milano, ottobre del 2015, dove incontriamo Chiara Pozzi, una conservatrice d’arte che lavora per la Fondazione Lonati. Questa è la storia raccontata da Paolo Cervini in Ospite in villa ( Morellini).

Chiara è una donna ferita, segnata dalla perdita del figlio. Questo dolore ha logorato il suo matrimonio con Emanuele e le ha portato insonnia e allucinazioni. Immergendosi nel lavoro per sfuggire alla sua sofferenza, si trova ora di fronte a un incarico peculiare: catalogare i beni della villa Massetti, destinata a diventare un museo su richiesta di Riccardo Massetti, ormai adulto.

Tutto il bello che ci aspetta

In un’epoca in cui tutto sembra possibile e il fallimento personale è visto come una colpa.

Certamente è così per Selene, protagonista di Tutto il bello che ci aspetta di Lorenza Gentile, romanzo pubblicato da Feltrinelli, che si trova a fare i conti con le sue scelte e i suoi insuccessi.

Passati i trent’anni, Selene non ha ancora trovato la sua strada: un ristorante sull’orlo del fallimento sembra l’ultimo dei suoi errori, ma la domanda rimane: dove ha sbagliato davvero?

Per scoprirlo, decide di fuggire da Milano e tornare in Puglia, nel paesino dove è cresciuta e dove spera di ritrovare le radici delle sue aspirazioni. Qui, tra ulivi, trulli e il mare all’orizzonte, Selene incontra una serie di imprevisti che, invece di ostacolarla, la aiutano a riscoprirsi.