Capita a tutti, una volta nella vita, di dover indossare una sorta di maschera per nascondere sentimenti, ciò che proviamo realmente. Questo concetto si intreccia con l’intrigante trama del romanzo giallo di Erica Gibogini, non a caso intitolato proprio Maschere, edito da Morellini. Gibogini ci racconta la suggestiva cittadina di Omegna, sul lago d’Orta, uno degli specchi d’acqua più affascinanti d’Italia, noto anche per aver dato i natali a Gianni Rodari. È proprio in questo contesto che prende vita la storia, con un evento che sembra inizialmente innocuo, ma che presto si rivela carico di mistero e tensione.
E’ una sera di ottobre, la scena è quella di una festa di compleanno in una splendida casa sul lago. I partecipanti sono i padroni di casa, la signora Medici, Marina, i suoi figli Pietro con la compagna Viola, Francesco e Margherita, il fratello di Marina, Giacomo, con la moglie Elena, e il commissario Mario Verano accompagnato dalla moglie Ada.
In grande ritardo arriva anche Fabio, avvocato e amico fraterno del festeggiato, il dottor Enea Medici, che porta in dono una maschera bianca da damina, conoscendo la sua passione per questi oggetti.