Tante parole, poi l’amore

Scorrono rapide le ore di una giornata qualunque, eppure decisive.

Dieci vite si sfiorano, si intrecciano, si specchiano, ognuna racchiusa in una gabbia di apparenze, in bilico tra quello che vorrebbe essere e quello che deve sembrare. Un tempo c’erano sogni e possibilità, ora ci sono ruoli da interpretare, desideri che soffocano e maschere indossate troppo a lungo. Ma basta poco per incrinare l’equilibrio: una partita tra vecchi compagni, un incontro casuale, un vaso chiuso che improvvisamente si scoperchia.

In Tante parole, poi l’amore di Giulio Perrone (SEM), dieci personaggi si muovono nella città di Roma, dalle ville storiche ai vicoli familiari.

Tra loro ci sono uomini che sembrano solidi ma scivolano via dal presente, donne perfette che trattengono il respiro per paura di crollare, madri attente e padri impeccabili che sfuggono alla loro stessa immagine nello specchio. Ognuno è in fuga: da relazioni insoddisfacenti, da un altrove che non arriva, o persino da sé stesso.