Non è mai solo una questione di perdita. Si parte da lì, certo: un padre che muore e due figli che devono ricostruire le loro esistenze sulle macerie di una famiglia già precaria. Ma Intermezzo di Sally Rooney ( Einaudi) , non è un libro sul lutto: è una partita a scacchi giocata tra destini, dove le mosse più ovvie si rivelano trappole e le strategie migliori nascono dall’istinto, non dal calcolo.

Sally Rooney ci porta dentro la testa di Peter e Ivan Koubek con quella sua solita, chirurgica empatia, restituendoci due fratelli incagliati in un momento di sospensione che per uno è prigione, per l’altro possibilità.
Il trentenne Peter, avvocato apparentemente brillante, si barcamena tra una carriera che lo svuota e una vita sentimentale fatta di pezzi che non combaciano: Sylvia, il grande amore di un tempo, separata da lui da un incidente e da un dolore che non si rimargina; Naomi, un’incognita irrisolta, che lo sfida e lo destabilizza.