C’è una nebbia fitta che avvolge Milano la notte di Ognissanti, ma quella che circonda Libera Cairati, la fioraia detective del Giambellino, è ancora più densa: è una nebbia fatta di sospetti, di minacce invisibili, di canzoni di Battisti sussurrate da qualcuno che trama nell’ombra, letteralmente.

Nell’ultimo romanzo di Rosa Teruzzi, La giostra delle spie (Sonzogno), la scrittrice ci regala una nuova avventura, una caccia al fantasma che è un mix perfetto tra tensione, ironia e irresistibile spirito di quartiere.
Perché se è vero che qualcuno vuole eliminare Libera , e ci ha anche provato con un mazzo di rose all’aconitina, è anche vero che lei, dietro il bancone dei fiori, non è sola: c’è la madre Iole, più teatrale che mai, c’è la giornalista Irene, il ruvido ma fedelissimo Cagnaccio, e si aggiungono pure un ex rapinatore dal cuore caldo e un fotografo invisibile.