Dimenticate il tatuaggi che si vedono ogni giorno, numerosi, numerosissimi, per strada, sulla pelle di tante persone. Dimenticate il tatuaggio fine a se stesso, più o meno bello, più o meno significativo, ma spesso e volentieri solamente decorativo.
L’arte dell’irezumi, quella dei tatuaggi appunto, è antica, e viene da lontano, dal Sol Levante, dove quella che poteva essere una vera e propria opera d’arte entrava in conflitto con la trasgressione. A raccontarne approfonditamente la storia è stato Takagi Akimitsu nel 1948, attraverso un romanzo giallo straordinario, Il mistero della donna tatuata oggi pubblicato in Italia da Einaudi.
La donna tatuata è Kinue, bellissima, dalla pelle perfetta, donna libera e intrigante, figlia di un famoso tatuatore Hori’yasu, al quale aveva lasciato “dipingere” la sua schiena, dopo aver visto le meraviglie sul corpo di suo fratello e sua sorella.
Siamo in Giappone, secondo dopoguerra, l’atmosfera è cupa e fumosa, i personaggi si muovono cercando di non farsi vedere, e un giorno, il corpo di Kinue, privato del busto, viene trovato nel bagno di una casa, la porta è stata chiusa dall’interno.
Chi può aver commesso un omicidio tanto efferato? Chi era così tanto interessato al tatuaggio di Kinue per portarle via proprio quella parte?
Da qui iniziano una serie di supposizioni, per lo più legate al vero significato che i tatuaggi dei tre fratelli messi insieme potevano avere. Una frase su tutte torna ricorrente: “Il serpente ingoia la rana, la rana ingoia la lumaca, la lumaca fa sciogliere il serpente.”
Erano in tanti ad amare la splendida Kinue, e in molti avevano manifestato interesse per le opere che le ricoprivano la pelle, così, tra un professore, uno studente di medicina legale e un amante ricco e geloso, il lettore si immerge nelle pagine per capire chi abbia commesso il delitto.
Takagi Akmitsu ha inventato una trama affascinante, certamente unica, da scoprire.
Takagi Akimitsu
Il mistero della donna tatuata
Traduzione: Antonietta Pastore
Pagine: 264
Prezzo: 20,00 euro