Nel 1952 a New York il Barbizon Hotel era abitato da giovani ragazze lavoratrici, i piani erano suddivisi per professione, e uno era dedicato alle modelle, le cosiddette bambole. Tra loro, per mancanza di stanze negli altri piani, si ritrovava Darby McLaughlin, arrivata in città dall’Ohio per frequentare la scuola per segretarie d’azienda. Darby era timida, impaurita dalla metropoli, si sentiva sola e così distante dalle inquiline dalle gambe da fenicottero, coinvolte nella mondanità e strizzate dentro abiti sgargianti ed elegantissimi.
Il libro che narra tutto questo è La casa delle bambole di Fiona Davis, in uscita oggi per HarperCollins. Ma quella sopracitata è solo una parte della storia, perché la scrittrice ci porta subito dopo ai giorni nostri, nel 2016.
Il luogo è sempre quello, il Barbizon Hotel di New York, oggi convertito in condominio. Qui da poco vive, insieme al fidanzato Griff, Rose Lewin, una giovane reporter . Ad un tratto la relazione tra i due finisce, ma Rose non ha intenzione di andarsene, non subito almeno: ha scoperto che al Barbizon, negli anni ’50, è accaduto qualcosa di losco, un fatto a cui nessuno ha mai dato chiara soluzione. Ed ecco che scopre la storia di Darby, che vive ancora nell’edificio ma si fa vedere molto poco e soprattutto non ha intenzione di parlare della sua storia con lei. La sua presenza è evidenziata solamente dalla musica malinconica che esce dalle finestre del suo appartamento.
La figura della signora McLaughlin affascina subito Rose, che viene a sapere dell’amicizia dell’allora giovane Darby con la cameriera dell’albergo, Esme, l’unica che sembrava volerle parlare davvero, che sembrava avere un interesse per lei, e che l’aveva introdotta nella vita notturna della grande città, in quelli che si erano rivelati ben presto equivoci jazz club in cui la droga circolava regolarmente e liberamente. Nonostante tutto, Esme era riuscita a tirar fuori il lato più femminile e audace di Darby, facendole scoprire la musica e il canto, e forse un amore…in molte, anche le bambole, le avevano detto di stare alla larga dalla cameriera, ma lei non aveva dato ascolto a nessuno, tuffandosi in una nuova vita, lasciando indietro gli studi sapendo di deludere la madre che in questi aveva investito tutto il suo denaro.
La sera di Halloween del 1952, però, era accaduto qualcosa: una lite tra Esme e Darby,una terrazza, un incidente…
Cosa è successo davvero? Rose è giornalista, è curiosa e non si arrende, vuole scoprire la verità e riportare a galla l’episodio di tanti anni prima, che in molti ancora ricordano in maniera confusa. Oppure fingono di non ricordare?
Quello di Fiona Davis è un romanzo godibile, una di quelle letture coinvolgenti in cui immergersi magari durante il relax di un viaggio, una storia su due piani temporali che in conclusione si fondono arrivando a svelare i punti interrogativi e le personalità di due donne, Darby e Rose, che forse hanno in comune più di quanto potessero pensare.
Fiona Davis
La casa delle bambole
Traaduzione di Elisabetta Lavarello
HarperCollins
Pagine : 336
Prezzo: 18,00 euro