Navigando in rete si possono fare terribili incontri, se si è ragazzini senza senso del pericolo, con la falsa certezza di avere il mondo in mano e di essere più furbi e scaltri degli adulti, “giocare”online può diventare una prigione. Due mondi che incontrandosi, quello di adulti maniaci e pedofili con quello di adolescenti annoiati con la voglia di evasione dalle mura domestiche, provocano un’implosione, un universo che collassa su se stesso, con conseguenze che possono essere irreparabili. Questo è il tema, più che mai attuale, affrontato nel romanzo di Divier Nelli edito Guanda intitolato Il giorno degli orchi.
Siamo sui colli fiorentini, Aurora è liceale, bella, anzi bellissima, consapevole di esserlo e per nulla intimorita dagli sguardi maschili che sente su di sé quando cammina, ogni volta che si muove. Aurora vede la sua fisicità come un modo per tenere in scacco tutti, è sicura di sé e certa che presto se ne andrà dal paesino di provincia dove vive e dalla casa in cui vive con i genitori fissati con l’economia sulle spese, sconti al supermercato e sulle vacanze.
Aurora vuole di più e lo vuole subito. Così coinvolge due compagni di scuola in un terribile gioco: adescare uomini navigando in rete, in chat, utilizzando fotografie e nome falso ma età reale, per poi ricattarli. Continua a leggere