Nel rimorso che proveremo

Nel cuore della provincia emiliana durante i turbolenti giorni successivi all’otto settembre del 1943 è ambientato il nuovo romanzo di Piero Malagoli, Nel rimorso che proveremo ( Edizioni Spartaco). In un contesto di incertezza e conflitto, un parroco di campagna, Padre Sebastiano, si trova in una società divisa tra l’avanzata degli alleati e la minaccia del regime fascista. Padre Sebastiano è un uomo costretto a confrontarsi con le sfide morali e fisiche di un mondo in tumulto. Incapace di trovare un vero scopo nella religione, ma mosso dal buon senso e dalla compassione, e si trova coinvolto in una serie… Continua a leggere


Senza disturbare i tulipani

Alberto ha settantacinque anni, è pensionato e vedovo, e a parte il pianoforte in casa, l’unica cosa che gli è rimasta dell’amatissima moglie è il gatto. O meglio, era il gatto. Che una volta deceduto Alberto porta in un cassonetto, e lì davanti parla con la moglie, anche se sembra parlare da solo. Almeno così pensa Margherita, l’adolescente che vive nel suo palazzo e che lo vede dalla finestra. Ma Margherita non è una ragazza qualunque, è molto gentile, educata, gestisce con un’amica la cabina telefonica delle storie, e soprattutto prova una grande simpatia per quell’anziano che tutto ad un tratto, per non stare sul divano tutto il giorno, decide di fare il rider. Continua a leggere



E avrai sempre una casa

Un romanzo ambientato durante la Guerra di secessione, nell’America più profonda, nell’Ozark, in Arkansas.

E’ quello di Piero Malagoli, intitolato E avrai sempre una casa ( Edizioni Spartaco), dove l’autore ha scelto un’ambientazione dove il lettore non potesse trovare appigli geografici, punti riferimento, per concentrarsi unicamente sulla storia. Una storia dura, fatta di povertà e sopravvivenza.

In una casa immersa nel nulla vivono i McMath: Kayla, il fratello minore Lucas, quello maggiore Isaak e la piccola Reese, venuta alla luce mentre la madre moriva. A prendersi cura di loro è il padre, che fatica nei campi durante l’estate per poter avere di che vivere durante i lunghi e rigidi inverni. Non c’è nient’altro. Continua a leggere