Ha appena inaugurato BookCity 2016, la kermesse dedicata ai libri che oramai da qualche anno invade Milano con grande successo: lei è Elif Shafak, autrice di bestseller come La bastarda di Istanbul, che si è presentata nel capoluogo meneghino con il suo ultimo romanzo, Tre figlie di Eva ( Rizzoli), la storia di Nazperi Nalbantoglu, detta Peri. La narrazione si svolge su due piani temporali: tra il 2016, in cui incontriamo Peri nel suo paese natale, la Turchia, sposata e con tre figli, e l’inizio del nuovo millennio, quando frequentava l’Università di Oxford, in Inghilterra.
Peri si sta recando ad una cena in compagnia della figlia, quando ad un tratto viene rapinata; decide di reagire, i ladri scappano ma subito dopo viene assalita da un uomo che aveva assistito alla scena. Quando grazie ad un mix fatto di scaltrezza e fortuna Peri riesce ad uscire indenne da tutto questo, si rende conto che dal suo portafogli è caduta una vecchia fotografia risalente al periodo dei suoi studi inglesi: al centro, lei e altre due ragazze: Shirin, bella iraniana atea, e Mona, americana musulmana di origini egiziane per cui invece la religione aveva importanza fondamentale. Tra loro anche un uomo, Azur, l’insegnante di filosofia che riusciva a catturare l’attenzione di tutti nel campus, nel bene e nel male, con il suo corso su Dio. Continua a leggere