Prendete alcol, tanto, marijuana, tanta, un po’ di musica, mixate il tutto e avrete l’investigatore più improbabile della storia: Martino Rebowsky. Il personaggio è nato dalla penna di Matteo Monforte, l’avevamo già conosciuto in La vanità dei pesci pulitori e lo ritroviamo oggi in Dodici lumache e una banana split ( Frilli ).
Martino è un indolente, passa le giornate sul divano quando non è in giro per locali nella sua Genova, il che accade più o meno ogni sera, sino all’alba. Rebowsky suona la tromba, e qualche serata pagata riesce pure a farla; a dire la verità non ne ha molta voglia, più che altro ci si dedica quando ha estremo bisogno di soldi.
Insomma, Martino, che non si fa mai sentire dalla madre, che lo tiene d’occhio a distanza tramite un’amica che vive nel condominio del figlio, è uno dei dodici uomini più felici del mondo. Continua a leggere