Per Angelica Alabiso esprimersi non è stato sempre facile: l’idea di dire ciò che pensava e provava creava, quando era ragazzina, un vero e proprio muro di silenzio.
Angelica è la protagonista del romanzo di Rosalia Messina intitolato Uno spazio minimo ( Melville Edizioni), il lettore la conosce attraverso tutti i suoi anni, da quando i suoi genitori speravano fosse un maschio, come quello perso precedentemente durante il parto dalla madre, e l’ultimo nato in famiglia, Germano. Prima di Germano era arrivata Marianna, un’altra femmina, ma mamma Maria sapeva di dover far proseguire il cognome del marito Pietro, è così che si fa. I maschi sono sempre una benedizione.
Arianna cresce e ad un tratto le parole stentano a venir fuori. Non i pensieri, quelli ci sono sempre stati e nessuno glieli può cambiare, ma la voce, quella non ne vuole sapere. Cosa le succede? Dopo visite di svariati specialisti il problema ancora non viene identificato, e col tempo passa. Lo stesso tempo che i suoi genitori hanno impiegato a non parlare di questo fatto, etichettato come un periodo che nessuno in casa ha voluto comprendere davvero. Continua a leggere