Zitella. Una parola che anticamente si utilizzava parlando di una giovane ragazza in età da marito, nel corso del tempo ha preso un’accezione negativa, per parlare delle donne che, contrariamente a quanto la società vorrebbe, non si sono mai sposate, o meglio, non sono mai riuscite a sposarsi. Quelle donne che, secondo molti, vivendo sole per la vita, si danno alla compagnia dei gatti, diventando, oltre che zitelle, gattare. Queste donne sono le protagoniste di Kate Bolick, autrice di un libro autobiografico che come titolo porta proprio questo: Zitelle – Il bello di vivere per conto proprio.
Il romanzo è nato in seguito ad un suo articolo per The Atlantic in cui dichiarava di preferire una vita da single ad un matrimonio mediocre. Il pezzo ha avuto così tanto successo che la Bolick ha approfondito, in trecentotre pagine che sono diventate un caso editoriale, la questione. Continua a leggere