Silvana Turchi ha scritto per L’Erudita A 1000 km dai ricordi, un romanzo da cui fuoriesce il dolore immenso di una donna rimasta vedova, che nonostante i due figli Matilda e Theodore non riesce a rimettersi in piedi, e in ogni stanza della sua casa rivede suo marito, sente il suo profumo, ne avverte la voce.
Non c’è modo di venirne fuori. Rachele ha cinquantotto anni, vive a Parigi, ma in realtà la sua vita le sembra conclusa, insieme a quella dell’amato, che si chiamava Jacques. Tutto diventa improvvisamente soffocante, e l’unica soluzione per Rachele sembra essere quella di allontanarsi da ogni persona e ogni cosa, scappare verso l’ignoto, dove non ci sono ricordi, dove nessuno la conosce. Così Rachele si ritrova alla stazione di Parigi e in poco tempo arriva a Roma. Nella capitale italiana la protagonista si ritrova in una vita che ovviamente non è la sua ma, complice il suo talento artistico, in qualche modo si troverà a proprio agio, in una comunità di senzatetto sulle rive del Tevere. Continua a leggere