Le macchinazioni

Tra mito della celebrità e paura di non essere amati, Le macchinazioni di Baret Magarian ( Edizioni Ensemble) è un romanzo con punte di ironia che narra qualcosa di grottesco,  della nostra società in cui apparire sembra per molti l’unica via per affermare la propria esistenza.

Così Magarian ci racconta di Oscar Babel, giovane di bell’aspetto che nella vita fa il proiezionista in un cinema, che ormai vede il buio della sala cinematografica come una gabbia dalla quale deve uscire ma non sa come farlo.

In realtà Oscar è un pittore, ma l’ispirazione l’ha abbandonato e così trova come valvola di sfogo il suo amico Daniel Bloch. Daniel è uno scrittore, e anche lui è bloccato: sente di non saper più scrivere, ma il confronto con Babel lo porta a scrivere proprio dell’amico, sino a farlo diventare una sua creatura letteraria, inventando per lui una vita tutta nuova ed edificante.

Tutto quello che Bloch scrive ad un certo punto sembra divenire realtà, e la vita di Oscar cambia da un giorno all’altro. D’improvviso lascia il suo lavoro, attrare l’attenzione di tutti sino a diventare, nelle mani dell’imprenditore Ryan Rees, un nuovo messia, un prodotto mediatico come solo internet può creare, un personaggio dal retaggio inventato cui molti possono credere senza la premura di verificare.

Ma messia di cosa? Coa ha da dire realmente Oscar Babel? Qual è il confine tra realtà e fantasia?

Le vite dei due amici si separano e se da un lato continuano in un parallelo tra popolarità e disperazione, rimangono unite in una strada in cui è necessario prendere nuova consapevolezza, per cercare di evitare il punto di rottura da cui non si può tornare indietro.

Baret Magarian

Le macchinazioni

Traduzione di Simone Pagliai

Edizioni Ensemble

Pagine: 571

Prezzo: 18,00 euro