La signora dell’acqua

Una storia di amori forti e passionali, di lutti e disgrazie da cui non ci si riprende più, e tutto ruota attorno ad una casa bianca, sul fianco della montagna tra la provincia di Trento e Verona, affacciata direttamente sul lago. E’ qui, tra salti temporali che raccontano le generazioni di una famiglia, che si svolge la storia scritta da Elena Pigozzi in La signora dell’acqua ( Piemme).

Una famiglia di contadini costretti ad abbandonare per anni il proprio paese per andare in Brasile per trovare i soldi necessari per costruire finalmente una casa propria, quella casa bianca frutto di sacrifici e tanto amata da Giovanni e Ines.

I due hanno avuto molti figli, alcuni dei quali, Michele, Zeno, Umberto e Piero, sono morti a causa della malaria. Ma altri sono sopravvissuti: Maria, Giuseppe e Armida, almeno sino al 1918, quando la spagnola fece moltissime vittime. Una famiglia sfortunata come tante altre, e per questo così unita per accudire la progenie rimasta, ovvero Italia e Erminia.

Ed è su queste figure che il libro si basa per raccontare una famiglia con un dono dai molteplici aspetti, non tutti positivi: la rabdomanzia, che si tramanda di generazione in generazione.

A ricordarsi di tutto, a voler tornare  nella casa bianca abbandonata per anni e salvarla dal comune che vuole distruggerla per far spazio ad una tangenziale, è Sara, nipote di Giovanni e Ines, figlia di Erminia, oramai settantenne.

E attraverso questo racconto Sara cerca anche di ritrovare il rapporto con sua figlia Erminia.

La signora dell’acqua  è una storia corale e al contempo intima, ma dove certamente  l’amore per le proprie radici non viene mai meno

Elena Pigozzi

La signora dell’acqua

Piemme

Pagine: 352

Prezzo: 17,50