A rafforzare il team investigativo arriva un nuovo personaggio: Marco Raffa, giornalista d’inchiesta anche lui da poco in pensione, che riceve una telefonata anonima su presunti scandali legati all’ospedale di Savona. Errori medici, denunce insabbiate, una rete di silenzi e responsabilità mai chiarite. Raffa fiuta il legame tra la morte della dottoressa e il marcio che potrebbe nascondersi sotto il camice bianco.

Così tra vicoli antichi e ospedali moderni, la Squadra si rimette in moto. Ma questa volta lo scenario è più fosco: la stanchezza si fa sentire, le energie sono meno, la disillusione è dietro l’angolo. Pammattone ha la sua dieta da rispettare, Maalox combatte con la gastrite e con l’arrivo (forse) di un nipote che gli sconvolge i pensieri, mentre Kukident ha appena chiuso, o forse no, una relazione per ritrovarsi a giocare ai fidanzatini con un’ombra del passato. Tutti e tre avvertono il peso degli anni, ma nessuno si tira indietro. Perché quando un’ingiustizia bussa alla porta, anche se sei fuori servizio da un pezzo, l’istinto è quello di rispondere.
Centazzo non tradisce il suo stile: dialoghi rapidi, humour in punta di fioretto, personaggi che sembrano usciti da una chiacchiera al bar ma che sanno infilarsi nei punti giusti della società per raccontarne crepe e storture. La malasanità, il potere che protegge se stesso, i torti nascosti sotto una coltre di burocrazia: L’inconveniente della morte è tutto fuorché un giallo di contorno.
Roberto Centazzo
L’inconveniente della morte
TEA
Pagine: 240
Prezzo: 16,00 euro