Il treno dei bambini

Amerigo Speranza. Con un cognome così, la vita deve raccontare qualcosa di più della povertà, della miseria; deve raccontare il futuro. Amerigo Speranza è il nome del protagonista del romanzo di Viola Ardone Il treno dei bambini ( Einaudi): la storia di un bambino prossimo a compiere otto anni, nel secondo dopoguerra, quando non c’era nulla, quando le famiglie si erano trovate dimezzate e senza lavoro, senza soldi, dare un’istruzione ai figli era difficile. Nell’Italia del sud tutto era anche peggio.

Così iniziarono i treni iniziarono a viaggiare verso nord carichi di bambini le cui famiglie quasi non riuscivano a trovare il cibo da portare in tavola.

Tutto organizzato dal Partito Comunista: i ragazzini sarebbero arrivati in città come Bologna e Modena, e lì avrebbero trovato famiglie pronte e ansiose di ospitarli per qualche mese, per farli studiare, per dar loro sempre un pasto caldo e delle scarpe nuove. Non come le scarpe di Amerigo, che erano vecchie e rovinate, che gli facevano male mentre la madre lo trascinava per le vie di Napoli e lo trattava con sufficienza.

Amerigo non aveva nulla, nemmeno un padre, andato in America a cercar fortuna, nemmeno un letto tutto suo, e avrebbe certamente voluto qualcosa di più, ma quando gli dissero che avrebbe preso un treno senza la mamma, insieme ad altri bimbi come lui, la paura ebbe il sopravvento.

Così inizia la storia che Ardone narra attraverso gli occhi di Amerigo, un bambino  che arriva in mezzo alla nebbia del nord  e non vedendo nulla pensa che sia colpa dei vetri sporchi e conosce Derna, la donna nubile che lo accoglie in casa e gli fa conoscere la sorella Rosa, suo marito Alcide e i loro tre figli: Amerigo si sorprende davanti ad un mondo che gli sembra ricco e meraviglioso, dove i salumi sono appesi ai soffitti e la scuola dopo un po’ non fa più paura, dove gli abbracci non mancano mai, dove si può scoprire la passione per la musica tanto da aver voglia di studiare e allenarsi con il violino per ore sino a non sentire più suoni striduli come quelli del treno sulle rotaie, ma note vere e proprie.

Quando arriva il momento di tornare a casa Amerigo non sa cosa provare. Sente la mancanza della mamma, e allo stesso tempo non vorrebbe andar via, vorrebbe rimanere con la sua nuova famiglia per sempre. Una cosa è certa, come gli dice l’amico di sempre Tommasino, che ha passato un’avventura del tutto simile alla sua, loro, i bambini come loro, hanno comunque una vita spezzata.

Il romanzo di Viola Ardone racconta di sentimenti contrastanti, di amore e odio, della voglia di arrivare lontano con la paura di perdere il proprio passato per quanto difficile sia stato. Il treno dei bambini racconta del tempo che passa, in grado di farci capire solo dopo molti anni alcune verità.

Viola Ardone

Il treno dei bambini

Einaudi

Pagine: 233

Prezzo: 17,50 euro