Per gli amanti dei libri e dell’arte, Michele Mozzati, autore teatrale, da quarant’anni noto per il duo di cui fa parte, Gino&Michele ( con Luigi Vignali), ha scritto un delizioso volumetto : Luce con muri. Storie da Edward Hopper ( Skira), proponendo dieci dipinti del pittore statunitense ( 1882-1967) che ha avuto la capacità di riportare su tela vita e solitudine dell’America contemporanea, in maniera così suggestiva e potente da creare in chi osserva i suoi quadri la voglia di entrarci dentro e prendere parte alla scena.
Certamente è quello che è accaduto a Mozzati, che ha scritto per ogni opera un breve racconto, immaginandosi le storie dei personaggi rappresentati: quello che è accaduto, quello che sta accadendo e che potrebbe accadere.
L’autore lo definisce un non-libro, perché “Di solito i libri si leggono, si sfogliano e si leggono. I non-libri invece si toccano, si guardano chiusi e aperti. E richiusi, si immaginano. “
Hopper dal canto suo diceva – Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe più nessuna ragione di dipingerlo.- Così lui raccontava storie, sensazioni e sentimenti attraverso i suoi pennelli.
Ma la magia di un dipinto sta anche nell’osservatore: ci si può inventare una storia, farne parte o esserne spettatore, ma sempre con grande coinvolgimento.
Michele Mozzati si è lasciato coinvolgere dalla luce, dai paesaggi, dai personaggi affascinanti e misteriosi di Hopper. Da People in the sun ( 1960 ), ad esempio, è nata la Convention a cui stanno partecipando Richard, Mary, Andrew, Geraldine, Hugo ( ma chissà se sono i loro veri nomi ), i loro rapporti, le loro vite, i loro pensieri.
Automat ( 1927) invece racconta di Linda, aspirante attrice, che do
po un provino attende di sapere se la parte sarà sua, anche se probabilmente non sarà così e rimarrà ad aspettare lì, sola, col suo caffè in mano e le gambe troppo scoperte.
Non poteva poi mancare uno dei quadri più noti al mondo, Nighthawks ( 1942), in italiano Nottambuli. In scena sono in quattro: l’uomo e la donna seduti vicini al bancone si chiamano Rudy e Glenda, mentre il signore all’altro angolo, di spalle, è semplicemente l’ingrugnito. Infine c’è il barista, Jerry, che ora è calvo, ma quando li aveva i capelli erano rossi, lui è irlandese…
Sono solo alcuni esempi delle ispirazioni di Mozzati, e se ogni storia, come ogni dipinto, è differente, c’è un comune denominatore: il silenzio.
L’incapacità di comunicare dei personaggi di Hopper, attanagliati dalle luci forti e dalla prepotenza delle ombre, la ritroviamo in quelli dello scrittore.
Michele Mozzati
Luce con muri. Storie da Edward Hopper
Skira
Pagine: 64
Prezzo: 13,50 euro